Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
1990. A Los Angeles una serie di ragazze viene brutalmente uccisa. Sul caso indaga l’ambizioso sergente Jim Baxter (Malek), che si trova affiancato da Joe "Deke" Deacon (Washington), poliziotto di lungo corso che però sente ancora i fantasmi di qualcosa che nel passato è andato storto. I loro sospetti si concentrano su un mezzo disadattato (Leto), un tecnico riparatore dallo sguardo allucinato e dall'andatura claudicante, che pare più interessato a confondere le acque che a collaborare.
Dopo le ottime prove di Saving Mr. Banks e The Founder, John Lee Hancock cambia ancora una volta genere per imbastire un poliziesco atipico, più interessato ai traumi interiori dei protagonisti che alla coerenza dell’intreccio. Fino all’ultimo indizio è un noir depresso che sembra volerci dire molto più di quanto in realtà riesca a comunicare, inseguendo l’ambizione di un finale “metafisico” che però atterra a vuoto. L’indagine diventa specchio dei sensi di colpa, delle ossessioni e dei rimorsi, ma lo scavo psicologico si ferma in superficie, lasciando troppi fili scoperti. Nonostante il carisma di un interprete colossale come Denzel Washington, che riesce a rendere credibile persino un personaggio già visto, il film patisce un eccesso di ellissi e sembra più orientato a piazzare il colpo di scena sul finale che a riempire buchi di sceneggiatura grandi come quelli scavati dal sergente Baxter nella scena più straniante e decisiva del film.
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