Regia di Trey Parker vedi scheda film
Il quartetto di protagonisti dell'omonima serie animata "South Park" si trovano stretti tra le proteste degli adulti, che incolpano il Canada per l'eccessiva volgarità nei media, e un litigio tra Satana e Saddam Hussein, il cui rapporto è alquanto accidentato.
Una scaltra, corrosiva, esilarante operazione di critica sociale, mascherata da musical volutamente volgare. Trey Parker e Matt Stone firmano un’opera che travalica i confini dell’animazione per proporsi come satira feroce della società americana contemporanea. Dietro l’estetica spartana e volutamente infantile – pupazzi dai tratti elementari e un’animazione quasi provocatoriamente grezza – si cela un’intelligenza affilata, che non teme di affondare il colpo contro moralismi ipocriti, isterie mediatiche e il paradosso della censura puritana. L’umorismo, nerissimo e dissacrante, è l’arma con cui il film trafigge le convenzioni, in un continuo gioco metalinguistico che fa riflettere anche quando strappa una risata. La colonna sonora – paradossalmente candidata all’Oscar – gioca con le strutture del musical classico per ribaltarne ogni aspettativa, diventando parte integrante della sovversione narrativa. In un’epoca in cui la scorrettezza politica è spesso rifuggita, “South Park” ha il coraggio di essere scandaloso per poter essere, nel profondo, onesto. Un film che non si limita a far ridere: costringe a pensare. E, nel farlo, centra in pieno il bersaglio.
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