Regia di Stefano Sardo vedi scheda film
Coppia di sciroccati ultraquarantenni decide di lasciarsi dopo quindici anni, annunciandolo pubblicamente. E dopo quarantacinque giorni, tutto cambia, o forse...ben poco.
Il nulla cosmico, proprio come i due protagonisti, lui cantante in una band che si definisce rock, ma che andrebbe bene per Sanremo, lei pseudo-attrice impegnata a turno in spot di ottava categoria e recite scolastiche, che campano ancora grazie agli aiutini di mammà. All'inizio pare un pallosissimo film di dialoghi introspettivi, poi in realtà qualcosa accade, in un turbinio che comprende amici sgangherati, amori antichi e nuovi, registi sull'orlo di una crisi di nervi, figuracce epocali, parenti invadenti. Pessime le interpretazioni di Caprino e della Radoncich, che sembrano vivere su un altro pianeta. Appena sufficienti Ragno e Chillemi, si rivede persino la Bonaccorti, ma la sua è una particina. Discorso a parte per De Rienzo, viene poco impiegato, ma le sue battute lunari lasciano il segno e danno un minimo senso al tutto, peccato, avrebbe potuto diventare un grande attore in questo decennio.
In un film che dovrebbe essere drammatico, ma che dopo ben 105 minuti non ti lascia proprio nulla, si arriva anche a scene di comicità, sicuramente involontaria. Lui che, agganciato dalla giovane bellona di turno, al momento topico nel talamo fa un flop colossale. Lei che ritrova il vecchio amore di tanti anni prima, uno straccione francese eccentrico artista di passaggio per una sua mostra, che appena entrata nel luogo dell'esposizione, folgorata dal suo sguardo, gli fracassa l'opera più costosa. Facilmente dimenticabile.
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