Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Un film ambizioso, che Herzog realizzò esplicitamente per omaggiare il Nosferatu di Murnau (1922): per capire con quanto affetto e rispetto il primo guardi il secondo, basti osservare la somiglianza curata fino al dettaglio fra il vampiro interpretato negli anni '20 da Max Schreck e quello di Kinski. Semplicemente impressionante. Il mostruso, il gotico, la suspence non sono però nelle principali intenzioni di Herzog, che realizza un'opera piuttosto statica, leggiadra ma sonnolenta, perennemente sospesa fra veglia e incubo, corredata di lunghe sequenze inerti (es. il viaggio in Transilvania di Jonathan Harker, completamente al servizio della colonna sonora dei Popul Vuh); in tutto ciò, per quanto possa sembrare superfluo farlo, è però necessario sottolineare l'ennesima, straordinaria prova di Kinski, uomo capriccioso (al limite del disastroso) fuori dal set (ma talvolta pure sul set, in altre occasioni) e invece attore perfettamente 'ammaestrato' al fianco di Herzog (che conosceva bene già dal 1972, ai tempi di Aguirre). Il Dracula di Bram Stoker è all'incirca rispettato, le variazioni che il regista impone nella sua sceneggiatura sono più stilistiche ed estetiche che di contenuti se si esclude il taglio del personaggio di Lucy e il cambio del nome di Mina in... Lucy; anche Bruno Ganz e Isabelle Adjani offrono un'ottima prova e l'impressione è che Herzog, sempre bravo nel dirigere gli interpreti, tenga tutto il cast a bacchetta: nessuna sbavatura, nessuna primadonna neppure, tanto che finchè è in scena principalmente Harker/Ganz il protagonista pare essere lui; poi è Nosferatu/Kinski a prenderne il posto e nel finale il ruolo centrale diviene quello di Lucy/Adjani. Nota negativa da registrare invece per quanto riguarda i sintetizzatori (talvolta fastidiosi, più spesso totalmente fuori luogo) dei già citati Popul Vuh. Discutibile anche, seppur non per forza in termini negativi, il finale 'aperto' (in realtà piuttosto stereotipato: ma in un film simile è difficile immaginarne un altro). L'accoppiata Kinski/Herzog tornerà in due bei lavori, realizzati di seguito: Woyzeck e Fitzcarraldo. 6,5/10.
L'agente immobiliare Jonathan Harker si reca dall'alta Germania in Transilvania per un affare con il sinistro conte Nosferatu; la moglie Lucy ha dei presentimenti, confermati dagli abitanti del paese in cui Nosferatu risiede: il conte sarebbe in realtà un vampiro. Harker prosegue, ma il suo ospite non farà nulla per smentire le voci e, anzi, accorrerà in terra tedesca per fare sua la giovane Lucy.
(Re-visione 15/2/25)
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