Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
Film simbolico è incentrato sul contrasto tra rappresentazioni appetibili e disgustose del cibo e della corporalità, come si vede nel prologo; il cibo visto come la vita e come la morte.
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Ciarán Hinds, Helen Mirren
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Richard Bohringer, Michael Gambon
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Tim Roth, Michael Gambon
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Peter Greenaway, Richard Bohringer
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Richard Bohringer, Helen Mirren, Michael Gambon
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989): Helen Mirren
Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante Gran Bretagna/ Francia 1989 la trama: Ambientato in un ristorante frequentato da clienti ricchi e molto diversi tra di loro: Il padrone del ristorante Albert Spica un signorotto prepotente volgare e violento accompagnato dalla moglie Georgina indifesa e dai suoi tirapiedi. La moglie conosce un signore bene educato che legge molto e di gran cultura. L'educato Michael e l’insoddisfatta Georgina avranno una focosa e passionale relazione sessuale, mentre il marito medita una tremenda e terribile vendetta. Proveniente dalla pittura, Greenaway anche in questo film riversa il suo talento visionario oltre ogni limite. Dissacratorio, è una pellicola da amare o da odiare e rifiutare. La recensione: Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (The Cook, the Thief, His Wife and Her Lover) è un film diretto da Peter Greenaway. Soggetto di Peter Greenaway Sceneggiatura di Peter Greenaway Prodotto da Kees Kasander Casa di produzione Allarts, Elsevier-Vendex Film Beheer Fotografia di Sacha Vierny Montaggio di John Wilson Musiche di Michael Nyman Scenografia di Ben Van Os, Jan Roelfs Costumi di Jean-Paul Gaultier. Pellicola complicata e di non facile decifrazione questo film di Peter Greenaway, eppure affascina e interessa, sia come costruzione/decostruzione, sia come allegoria. La mdp del regista usata in modo originale, con lunghe carrellate orizzontali. Teatro filmato, ma non annoia e non deprime, la tensione sempre alta, con un commento musicale di Michael Nyman che ha il potere di cementare le immagini in movimento, la mdp usata come pennello. Tutto ambientato in una enorme sala di ristorante, in un garage, in cucina e in un lussuoso bagno dove lo spettatore assiste a scoppiettanti amplessi e congiungimenti carnali. Un tuffo in un girone dantesco infernale fatto di volgarità, egocentrismo, super violenza alla “Arancia meccanica” e perdizione. Un film molto schematico, tanto urlato e sopra le righe, però ha il potere di tenere inchiodati alla poltrona gli spettatori per due ore di film. Un film strano, ma molto divertente, con un finale inimmaginabile, degna chiusa di questa opera. Mi è piaciuta tantissimo Helen Mirren/Georgina Spica, in scene di nudo totale, come Georgina Spelvin in “Scuola di polizia” 1984. Non è un film per tutti assolutamente, stomachevole per chi lo detesta e sublime per i cultori e non sono pochi. Disgustoso sulla tematica di cibo, sesso e morte e violenza, molto di più del capolavoro di Marco Ferreri “La grande abbuffata”. Umorismo nerissimo e acido, che corrode e risulta stomachevole, esasperato ed esasperante, nella sua carnalità profondamente fisica. Consiglio quindi a chi piacerà quest’opera il recupero de “I misteri del giardino di Compton House”, altro film maledetto di Greenaway. Interpreti e personaggi Richard Bohringer: Richard Borst Michael Gambon: Albert Spica Helen Mirren: Georgina Spica Alan Howard: Michael Tim Roth: Mitchel Ciarán Hinds: Cory Gary Olsen: Spangler Ewan Stewart: Harris Roger Ashton-Griffiths: Turpin Ron Cook: Mews Liz Smith: Grace Emer Gillespie: Patricia
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