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Ordet

Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film

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La recensione su Ordet

di Gangs 87
9 stelle

Morten Borgen vive nella sua fattoria sulla costa ovest dello Jutland. È vedovo e padre di tre figli: Mikkel, ateo e sposo di Inger con cui ha due bimbe; Anders, il più giovane; e Johannes, che crede di essere Gesù Cristo e predica la conversione. Anders ama Anne, figlia del sarto Peter, ma il padre è contrario al matrimonio a causa delle differenze di fede tra le due famiglie. I Borgen verranno investiti da una serie di eventi drammatici che metterà a dura prova la loro fede già vacillante.

 

Ordet, 'la parola', intesa come 'il verbo' (con ordet si apre il Vangelo secondo Giovanni in danese), è un film importante sulla fede e le diverse fedi dei personaggi, che alla fine trovano una comune fede nel "vecchio Dio". I personaggi principali hanno una fede esclusiva o non credono affatto. Borgen, che evangelizza, si sente tradito dai suoi familiari e ha perso la fede nei miracoli. Peter, il sarto, si considera eletto ma non riesce a perdonare. Mikkel sostiene la sua fede nella terra mentre affronta un Dio silenzioso. Johannes trova la vera fede solo dopo un viaggio solitario. Inger e Maren, fedeli da sempre, rappresentano l’ancora della fede, mentre il pastore e il medico, funzionari di una religione e di una scienza che vorrebbero spartirsi la cura del corpo e dell'anima, nulla sanno di quella 'vita' vera che Inger invoca in chiusura di film.

 

Ordet il film di Carl Theodor Dreyer rimane fedele all'opera teatrale originale scritta e diretta da Kaj Munk. Dreyer interpreta il testo teatrale in modo radicale, decidendo di rappresentare un vero miracolo, mentre Munk lascia ambigua la morte di Inger. Il ritmo del film è lento e maestoso, con lunghe panoramiche e piani-sequenza che seguono i dialoghi tra i personaggi. Le inquadrature sono per lo più lunghe, con una media di 65 secondi, e alcune arrivano a durare addirittura sette minuti. Gli interni sono ripresi in campo totale, creando un equilibrio visivo, mentre il primissimo piano ritrae solo il volto di Inger riflettendo così l'influenza della pittura danese dell'Ottocento.

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