Espandi menu
cerca
Strade perdute

Regia di David Lynch vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 246
  • Post 22
  • Recensioni 1830
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Strade perdute

di steno79
8 stelle

"Strade perdute" non è uno dei film più acclamati, né fra i più conosciuti nell'opera omnia di David Lynch, venendo solitamente relegato a "opera minore" che però non si saprebbe indicare quanto a ragione, poiché è uno dei suoi lungometraggi più complessi nella struttura. Co-sceneggiato dal regista e da Barry Gifford, il film è un'opera che spinge al limite estremo la tensione onirico/visionaria su cui Lynch ha costruito il suo linguaggio fin dall'esordio con "Eraserhead", ma qui arriva forse ad un punto di non ritorno, poiché vi è una dissoluzione vera e propria del concetto di trama e la vicenda abbraccia una serie di motivi e piste narrative, in particolare quella del Doppio e della specularità, che però per venire comprese appieno richiedono visioni multiple o la sospensione della logica, ingenerando inevitabilmente una certa confusione nel pubblico che si affida a soluzioni più "razionali".

Un riassunto della trama probabilmente non serve ad un'analisi critica pur sommaria: Lynch e Gifford costruiscono un universo che aggiorna agli anni 90 la lezione del Noir classico e del Neo-noir anni 70, lo rendono coerente ed omogeneo col tipico linguaggio surreale lynchiano, ma aggiungono anche qualche spruzzata di horror e una voluta reiterazione di topoi e figure narrative che appaiono nella prima parte, scompaiono e poi si materializzano nuovamente nella seconda parte, creando una narrazione circolare per cui è stato citato anche il nastro di Moebius. A mio parere affascinante pur nella sua voluta incomprensibilità, il film può contare su intuizioni a tratti perfino geniali come la definizione della Femme fatale nella sua prima e nella seconda incarnazione, a cui apporta un sex appeal notevole una Patricia Arquette al meglio delle sue possibilità; restano però anche delle scorie di cripticita' che non si potrebbero risolvere neppure dopo svariate visioni e che danno un po' l'impressione di una presa per i fondelli dello spettatore, cosa che non accadeva ad esempio in "Mulholland Drive".

Oltre ad una Arquette giustamente da elogio, si segnala soprattutto la buona prova di Balthazar Getty, che rende con bravura i tormenti di Pete e a cui è dato forse più spazio del suo alter ego Bill Pullman, mentre fra i caratteristi si segnala l'Uomo misterioso di Robert Blake, invenzione adeguatamente inquietante, nonché il gangster Dick Laurent di un Robert Loggia piuttosto crudele. Accolto con freddezza dalla critica americana alla sua uscita, nonché dal pubblico con incassi davvero risibili che non recuperarono il budget, "Lost highway" è diventato nel frattempo un cult movie, ma non arriverei a metterlo nelle posizioni alte di un'eventuale classifica lynchiana.

Voto 8/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati