Regia di Riccardo Donna vedi scheda film
Un onesto biopic con la brava Serena Rossi nella parte di una cantante che ha vissuto fango e resurrezione nella sua carriera, purtroppo interrotta nel momento della rinascita
Scorre sempre un brivido nel riascoltare quel capolavoro di Bruno Lauzi che è "Almeno tu nell'universo", canzone che riporterà Mia Martini sul palco di Sanremo dopo un immeritato oblio e non poche cattiverie sul suo conto. Qui la brava Serena Rossi la interpreta in un racconto che non è solo biografico ma rappresenta uno spaccato di un mondo fatto anche di tanti invidie e di falsi amici, di gloria e decadenza che si susseguono in un arco temporale spesso assai ridotto (ed oggi ancora di più, con il "consumismo" di cantanti sempre nuovi). Scorrono così sullo schermo successi e insuccessi, incontri folgoranti (come quello con l'efebico Renato Zero) e sorellanze più o meno ingombranti con la camaleontica Loredana (a cui comunque viene lasciato uno spazio ben risicato). Come in buona parte dei biopic c'è una certa agiografia che lascia sullo sfondo aspetti controversi, ma comunque viene restituito il ritratto di un'artista vera, morta troppo presto (e male) ed inevitabilmente apprezzata più dopo che durante.
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