Regia di Robert Altman vedi scheda film
Il cinema di Altman nasce praticamente con "M.A.S.H", suo quarto lungometraggio ma primo grande successo internazionale, vincitore della Palma d'oro a Cannes e dell'Oscar per la migliore sceneggiatura.
"Mash" è uno dei film-simbolo della New Hollywood, è un film innovativo sia nei temi che nelle modalità di realizzazione che nell'impatto culturale che avrà sul pubblico, tanto da generare una serie televisiva che andrà avanti per circa dieci anni e avrà ugualmente un grande successo con il pubblico, anche se, a quanto pare, Altman la detestava. "Mash" è probabilmente il primo, e uno dei migliori, fra i tanti film corali dell'autore, dove si seguono le storie di una moltitudine di personaggi, anche se il ruolo maggiormente caratterizzato e forse più importante resta quello del Capitano Falco Pierce, interpretato da Donald Sutherland.
Con questo film il regista inizia la sua operazione anarchica di sovvertimento dei generi, costruendo una commedia nera che fa una feroce parodia del film di guerra e allo stesso tempo prende in giro il militarismo ottuso che ancora spopolava nell'esercito, sulla scia di quanto aveva fatto Stanley Kubrick nel "Dottor Stranamore", con un'efficacia satirica e comica che si avvicina alla perfezione di quella kubrickiana.
"Mash" parla di una squadra di chirurghi che operano in un ospedale da campo durante la guerra di Corea nei primi anni 50, ma il vero target dello sceneggiatore Lardner e di Altman era ovviamente il Vietnam: si resta sorpresi che un film così irriverente e fuori dagli schemi sia diventato un instant-cult, con una scrittura affilata nel veleno satirico delle battute e delle situazioni paradossali, ma anche con una regia che sa governare perfettamente l'apparente caos e si concede il lusso di citazioni colte (praticamente replica l'inquadratura bunueliana dell'Ultima cena da Leonardo di "Viridiana" nella scena dell'addio a Cassiodoro). Nell'ampio cast è difficile fare una graduatoria dei contributi attoriali, ma senz'altro insostituibile quello di Sutherland (che a quanto pare, insieme ad Elliott Gould all'inizio voleva il licenziamento di Altman), una Sally Kellerman esilarante che guadagna una meritata nomination all'Oscar, un giovane e ancora poco quotato, ma già grande Robert Duvall.
A mio parere il film conserva la sua brillantezza a tanti anni dalla realizzazione ed è sempre attuale in tempi di militarismo rinascente, contiene pezzi di bravura registica come la partita di football nel finale, fa ancora ridere e riflettere, resta uno dei film-chiave della carriera di Altman.
Voto 9/10
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