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Un uomo chiamato cavallo

Regia di Elliot Silverstein vedi scheda film

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daniele64

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La recensione su Un uomo chiamato cavallo

di daniele64
8 stelle

Gran bel western etnografico ....

Un baronetto inglese a caccia nel Far West viene catturato dai Sioux e ridotto a loro schiavo .... Un film giustamente famoso che si inserisce nel solco del cosiddetto western revisionista , in cui si rivalutavano le usanze e le ragioni dei pellirossa . Una pellicola avventurosa che è anche un vero e proprio trattato etnografico sulla cultura dei Lakota , tanto che è stato girato in gran parte nella loro lingua e senza sottotitoli . E mostra senza tante infiorettature anche gli aspetti meno apprezzabili delle abitudini indiane , con tribu sempre in guerra tra di loro per accaparrarsi le poche risorse disponibili e con usanze al limite della barbarie , come l' abbandono degli anziani rimasti senza parenti o l' automutilazione delle madri che perdevano i figli . Ma naturalmente la scena che più è rimasta negli occhi e nella memoria degli spettatori è quella della terribile " danza del sole " , girata davvero in maniera mirabile e realistica .

 

A Man Called Horse (1970) | MUBI

 

Richard Harris dimostra tutto il suo carisma interpretando un ruolo assai difficile anche dal punto di vista fisico , mentre ascende la scala sociale Sioux partendo dal compito di animale da soma per arrivare a quello di capo guerriero . Intorno a lui invece c' è una vera e propria moria di tutti i personaggi di supporto , tra i quali si fanno apprezzare il meticcio francese ( Jean Gascon ) e la vecchia squaw ( Judith Anderson ) . Del tutto fuori luogo invece la sposa di Harris , interpretata dalla troppo bella Corinna Tsopei , ex Miss Universo greca ! Il regista è l' americano Elliot Silverstein, autore poco prolifico e molto incostante . Buona la colonna sonora molto tribale , opera di Leonard Rosenman e di grande impatto anche l' ottima fotografia del bravo Robert Hauser . Un film che è invecchiato bene e merita un bel 8- .

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