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Un anno con 13 lune

Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film

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La recensione su Un anno con 13 lune

di steno79
8 stelle

"Un anno con 13 lune" è un film fra i più amari e disperati di Fassbinder, girato sull'onda emotiva del suicidio di Armin Meier, compagno del regista e attore in alcuni suoi film: alcuni commentatori lo considerano proprio una riflessione sulla legittimità del suicidio. Fassbinder propone una vicenda in qualche modo "estrema", un viaggio nella sofferenza e nell'emarginazione a partire dalla storia di Erwin, un uomo fragile, psicologicamente instabile che affronta una transizione di genere per acconsentire al desiderio di tale Anton Saitz, più che per un intimo bisogno personale, ma quando si presenterà da lui come Elvira, verrà comunque rifiutata e umiliata, ultimo gradino in una sorta di discesa agli inferi personale che non può non condurla alla morte.

Si tratta di un melodramma molto più cupo rispetto alle precedenti pellicole influenzate dallo stile di Douglas Sirk: alcune scene come il flashback che rievoca il lavoro di Erwin al mattatoio sono un vero pugno nello stomaco dello spettatore, ma Fassbinder qui sceglie di dilatare la lunghezza di molte sequenze e di molti dialoghi per restituire il senso di oppressione, di coercizione fisica, la mancanza di libertà di cui soffre la sfortunata protagonista, attraverso una composizione dell'immagine studiata nei minimi particolari, una fotografia dai cromatismi accesi che in qualche modo va a cozzare con il gelido pessimismo e il senso di morte che si respira in ogni inquadratura. Su una durata di 124 minuti, "Un anno con 13 lune" soffre di qualche lungaggine e alcune scene risultano un po' troppo verbose, ma per il resto rimane uno dei film più sentiti e personali dell'autore, un'ennesima riproposizione di alcuni motivi portanti del suo cinema come quello dell'amore come sfruttamento e dominio, con alcune sequenze davvero inquietanti ma allo stesso tempo nettamente riuscite, in particolare quella in cui l'ambiguo Saitz obbliga Elvira e i suoi scagnozzi a rifare una scena di un film di Jerry Lewis.

Molta parte della riuscita dell'opera dipende qui dall'interpretazione di Volker Spengler, che riesce a conferire la giusta dignità al suo personaggio senza eccedere in vittimismo, ma altrettanto efficace è Gottfried John che disegna uno dei suoi cattivi più perfidi e spietati nella lunga galleria di personaggi negativi affidatigli dal regista. Pur non essendo giunto nel Pantheon dell'opera fassbinderiana al livello di "La paura mangia l'anima", "Maria Braun" o "Petra von Kant", "Un anno con 13 lune" è un film da recuperare per gli ammiratori del regista e per i cultori del melo' a forti tinte che anticipa Almodovar o Todd Haynes.

Voto 8/10

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