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Piccoli omicidi tra amici

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Piccoli omicidi tra amici

di Dany9007
8 stelle

Carico di un umorismo sardonico, Boyle esordisce alla regia con una storia che traspone le caratteristiche tipiche del noir in un contesto contemporaneo ed estremamente spietato. Con un’ambientazione anglosassone (il film è ambientato ad Edinburgo sebbene girato prevalentemente a Glasgow), quindi lontana dalle metropoli statunitensi con gangster ed investigatori privati, ci immergiamo in un curioso trio di coinquilini, il giornalista Alex, la dottoressa Juliet ed il contabile David, che a seguito dell’aggiunta di un quarto coinquilino, si trovano tra i piedi il cadavere di quest’ultimo, morto a seguito di overdose e, cosa molto più interessante, una valigia piena di soldi. Ovviamente il richiamo del denaro fa crollare tutte le barriere etiche del gruppo, che arriva, con differenti tipi di sensi di colpa, a smembrare il corpo del defunto e a seppellirlo. Ovviamente vi è “qualcun altro” altrettanto interessato a quei soldi e le paranoie di David, ormai instabile psicologicamente dopo aver dovuto procedere allo smembramento del cadavere, divengono sempre più inquietanti, anche se portano a salvaguardare il trio da un’incursione di altri malviventi intenzionati a recuperare il denaro senza farsi scrupoli. Anche questi due corpi vengono smembrati e seppelliti (da qui il titolo originale), ma la polizia li ritrova ed inizia un’indagine che fa ancor più vacillare i rapporti tra i 3 amici, ormai diventati del tutto imprevedibili. Nella parte finale i ruoli continuano ad invertirsi, con Juliet che sembra intenzionata a tradire l’uno o l’altro coinquilino i quali arrivano sostanzialmente “divorarsi” tra costanti sospetti ed azioni sempre più estreme. Ma il tutto riserva un ennesimo colpo di scena. Insomma un film che riesce a coniugare sapientemente sia l’aspetto ironico con delle sequenze estremamente sgradevoli e rapaci: il tema dell’amicizia viene brutalmente annientato dall’avidità in cui emerge Juliet. Quest’ultima però non ha fatto i conti con l’apparentemente più genuino Alex che, malconcio, sarà l’unico a poter usufruire del denaro. La scena con Juliet disperata in auto, nel parcheggio dell’aeroporto e con la valigia piena di ritagli di giornale al posto del denaro è epica. Bravissimi tutti gli interpreti, giovanissimi e brillanti. Altrettanto piacevola la sceneggiatura che appare sempre brillante e la messinscena del giovane regista.

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