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Tintorera

Regia di René Cardona jr. vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Tintorera

di John_Nada1975
4 stelle

Visto al SuperCinema di Orbetello nell'estate del 1979 da "regazzino", come spesso poteva accadere con gli occhi della gioventù ti pareva una figata immensa, soprattutto senza forse avete visto prima perché troppo piccolo "Lo Squalo", o il coevo-1979- "Lo Squalo 2" di Jeannot Szwarc. Cosa che accadeva ad esempio con i postatomici di Castellari e Deodato,  boiate incommrnsurabili del tipo "Fuga dal Bronx" o "I Predatori di Atlantide", che ti entusiasmavano e trovavi ganzissime, ma solo perché non avevi ancora visto gli inarrivabili modelli come "1997: Fuga da New York",  o "Interceptor"(Mad Max).

Esattamente quello che succede quando da adulto già negli anni '80 rivedi su OdeonTV questo "Tintorera", e anche rispetto ad altri film degli abilissimi Cardona Sr. e Jr. come "I Sopravvissuti delle Ande", e "Cyclone", o "Il Massacro della Guyana" e "I Guerrieri del terrore", ti pare un quasi invedibile guazzabuglio di permissivismo sessuale per platee dei paesi più sottosviluppati come appunto il Messico della produzione Conacine, un pò di belle donne nude(ma neanche tanto) come Fiona Lewis e la smorfiosa Susan George(che tanto bene riesce nei panni di insopportabile "coniglietta" dai denti in avanti, solo se ben diretta nel ruolo giusto come in "Cane di paglia" da Peckinpah e "Zozza Mary, Pazzo Gary" da Hough, e non troppi altri della sua internazionale e lunga filmografia), e solo interessate al sesso a due o a tre(questo bisogna dire nella versione messicana da ben 126' non in quella italiana tagliata-giustamente- di oltre 40', e che è ben migliore perché almeno si concentra solo sulla parte d'azione e squali  nelle riprese subacquee di Ramon Bravo(e tratto dal suo romanzo omonimo coevo a quello di Benchley, oltre ad essere stato girato dove viveva), come da titolo-, sono oggi impagabili da vedere certe -numerose-scene che verrebbero immancabilmente tacciate di "sessismo" e altre amenità per allocchi servili alla moda, come quella dello stupro delle due sciroccate turiste americane sul carico del camion di arance.

Con i due orconi autisti che paiono iniziare seriamente una brutale violenza carnale, per poi diventare in un attimo un rapporto goduto e consenziente dalle due, anzi, alla battuta di una all'altra:- "Dai, non resistiamo, o.k. guarda mi levo i pantaloni, ci sto. Tanto se resistiamo diventa peggio. Non avevamo detto di voler conoscere il mondo, no?" E giù risate. Cose che oggi ti manderebbero al rogo te regista, produttore  e il tuo film, e permesse- per ora- soltanto dentro i confini-"ghetto" della pornografia.

Non parliamo poi della "presentazione" sempre delle solite due a tavola in un ristorante sul mare, del gigolò da spiaggia Andrès Garcia(per praticamente tutto il film in mutandine da bagno capito che fa caldo, ma pure al ristorante e dentro all'albergo di lusso, sul fisico muscolare da Odino perennemente abbronzato, quasi che il film pare più tendente a strizzare l'occhio agli invertiti che agli amanti della fregna), al poi amico ricco avventuriero con panfilo Hugo Stiglitz(altro "eroe" rappresentativo di molto cinema e titoli di film da bancarella, del tempo), con apprezzamenti davanti alle due tutte risolini e mignotteggiamenti, del tipo:- "Vedi questa, ha un culo che ti farà impazzire. Se vuoi te la dò, io prendo l'altra, guarda che tette, ti fanno sognare". Con tanto di strizzate alle chiappe. Fantastico.

Peccato per la colonna sonora(incredibilmente pure di un gigante come Basil Poleudoris!)che se fosse stata all'altezza, tipo diciamo quella dei F.lli De Angelis per "Il Cacciatore di Squali" di Castellari- -con punti di contatto tra le due pellicole per Santo Domingo e le riprese subacquee di Ramon Bravo, ma molto superiore a questo-, avrebbe parecchio aiutato il tipo di storia e ambientazione.

Praticamente negli ultimi quindici minuti diventa un altro film, con sanguinosi e fulminei attacchi della Tintorera in acque basse e ovviamente di notte perché meno si sveli, a danno dei festaioli e ubriaconi gaudenti protagonisti, e delle facili ragazze sempre a sebo scoperto, delle feste e bagordi in spiaggia. Sequenza anche bene realizzata, e in cui si vede la mano di Cardona per il sangue e gli effetti esploitativi.

E' pare uno dei milioni di "film  preferiti" da Quentin Tarantino. Che lo ha pure fatto proiettare dalla sua sterminata collezione di 35 mm., ad un festival messicano per il pubblico originale, nella sua vera versione estesa, e non quella censurata però di pochi minuti da nudità, e ammiccamenti, battute, situazioni sessuali, americana. Forse è vero forse no, ho semplicemente QT come spesso fa, prende tutti in giro. Per primi quei seriosi e boriosi "professori" del cinema di genere italioti, tutti cosi presi da questi alla fine filmetti e filmacci, che ci hanno cosi potuto vendere il fumo per anni.

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