Regia di Sergio Leone vedi scheda film
Troppe incongruenze nella trama, che sfociano nel ridicolo, hanno rovinato un film che eccelle quanto a scenografia, fotografia, recitazione, colonna sonora: peccato.
La trama è importante: le troppe incongruenze hanno rovinato un film altrimenti ottimo.
Va visto almeno una volta nella vita: perché la sceneggiatura, la scenografia, la fotografia sono magistrali, oltre alla memorabilità di certi dialoghi, alla qualità della recitazione ed alla colonna sonora, peraltro riutilizzata in innumerevoli altri contesti. Si può criticare la lentezza di certe scene, ma la trovo giustificata dal voler evidenziare il contrasto tra la lentezza della vita nel West e la rapidità delle sparatorie. Ma la trama? Se non vi si fa caso, si può concludere che si tratta di un capolavoro; se invece, almeno secondo il mio personale metro di valutazione, la trama è anch'essa importante in quest'ultima, purtroppo troppe incongruenze, che sfociano perfino nel ridicolo, portano a concludere che "C'era una volta il West" sia deludente rispetto alla fama di cui gode. Eccone alcune:
- Jill è troppo ondivaga: prima intende proseguire il sogno del marito ucciso, poi si mette con l'assassino di quest'ultimo che l'ha pure rapita, poi vuole vendere Sweetwater e tornare a New Orleans, poi magicamente nel finale si ritrova a continuare ad abitare, senza nessun compagno, a Sweetwater, e quindi, in virtù della clausola contrattuale, a guadagnarci; possiamo pensare che Armonica abbia comprato il sito per poi regalarglielo, ma Jill era stata talmente decisa a vendere e tornare in città, durante l'asta, da accettare anche solo 200 Dollari.
- Frank ed i suoi complici indossano il tipo di spolverino che identifica gli uomini di Cheyenne, ma Cheyenne nega sdegnosamente di avere ucciso bambini e quindi di avere avuto un ruolo nella strage; da questo si deduce che Frank ed i suoi complici sono dei fuoriusciti dalla banda di Cheyenne; eppure Cheyenne non organizza nessuna faida contro Frank, come è sempre successo nella storia del crimine in qualunque era ed in qualunque continente, e la collaborazione con Armonica, senza il supporto di nessuno dei suoi "soldati" nella scena culminata con la sparatoria sul treno, è troppo poco in tal senso.
- Non c'è modo di capire nel corso del film perché Armonica uccida i tre criminali della scena iniziale: i tre non hanno ancora capito se è lui il bersaglio, e lui non può esserlo perché da un dialogo successivo emerge che i tre erano di Cheyenne, ma i due si conoscono solo durante la scena della stazione di posta in cui fa sosta Sam; per lo stesso motivo, Armonica non ha motivo di aprire il fuoco per primo.
- Invece di andare alla caccia del traditore Frank, Cheyenne comanda un agguato ad Armonica perdendo due dei suoi, molto stupidamente avendo perso già i tre in precedenza; poi, però, si allea con lui appunto nella scena del treno e gli salva la vita; poi, però, Armonica si mostra del tutto irriconoscente in quanto consegna Cheyenne alle autorità nella scena dell'asta e Cheyenne viene condotto in prigione; nella scena finale, però, Cheyenne ricompare anche in questo caso magicamente libero ed al fianco di Armonica.
- Dopo avere ucciso barbaramente e comunque terrorizzato la comunità, ma anche dopo avere rischiato di essere uccisi (per loro fortuna alcuni vicini di Sweetwater inseguono Cheyenne e non Frank, sempre per via dello spolverino), gli uomini di Frank permettono ad Armonica di aggiudicarsi l'asta senza battere ciglio; poi però Frank offre ad Armonica 5000 Dollari più uno per farsi cedere Sweetwater quando avrebbe potuto fare la stessa offerta all'asta.
- Si capisce che Armonica intende vendicarsi personalmente di Frank, però è Frank che va a cercarlo e non viceversa.
Ora, si può obiettare che da un flim western così iperbolico come è nello stile di Leone non si debba pretendere una trama sostenuta da una logica ferrea. Oppure trovare una spiegazione a tutto, più o meno forzatamente. Tuttavia, il finale è talmente insensato da sfociare nel ridicolo: Cheyenne si fa dare il caffè da Jill, c'è un lungo dialogo tra i due, si accomiata da lei partendo con Armonica ed improvvisamente si accascia; si vede solo un forellino sulla pancia e da lì si deduce che non si tratta di un infarto improvviso, ma della pallottola sparatagli da Morton (*): ma come, uno rimane ferito evidentemente gravemente, visto che ne morirà, però non perde sangue e si ferma da Jill a fare tranquillamente conversazione, poi però si accorge che è arrivato alla fine del film e "deve" morire perché occorre far terminare il film con qualche lacrima, allora fa vedere la ferita e muore? Ecco, la morte di Cheyenne è impostata in maniera, oltre che improbabile oltre ogni limite, da dare l'idea di essere una forzatura studiata "a tavolino" per indurre una facile commozione, così come Jill-Claudia Cardinale che con ampia scollatura viene ripresa con mezzo seno di fuori mentre si china sul pozzo, palesemente per infilarci un po' di ruffiano erotismo, avulso dalla storia.
Infine, inadeguata la scelta dell'attore nel flashback finale che interpreta il fratello dell'impiccato: è un attore di palese etnia orientale che non assomiglia per nulla ad Armonica-Charles Bronson: la differenza di lineamenti è tale che solo cercando sul web ho capito che si trattava dello stesso personaggio; ma non si poteva scegliere un altro attore più somigliante oppure sottoporre Bronson ad una seduta di trucco per "ringiovanirlo"?
Si sarebbe potuta far evolvere la trama in maniera molto migliore, per esempio sviluppando una rivalità a tre tra i protagonisti (sarebbe bastato aggiungere un antefatto tra Armonica e Cheyenne ed evidenziare maggiormente il tradimento di Cheyenne da parte di Frank per dare il via) e soprattutto, invece di una Jill a fasi alterne, si poteva riservare a lei il finale di giustiziera.
Peccato: un film che, prendendo una piega sconclusionata, è da vedere, sì, una volta nella vita, ma una basta.
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(*) la sparatoria in cui Morton colpisce Cheyenne e a sua volta è colpito a morte risulta "vittima" dei "tagli" subiti dal film
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