Regia di Bill L. Norton vedi scheda film
Lo spirito di un’epoca con tutte le sue contraddizioni, la sua confusa bellezza, il sapore della libertà, quello del fallimento, la malinconia del crepuscolo, l’odore dell’erba, i colori della musica. Ed è propria una grande partita di marijuana, quasi cento chili, che Cisco Pike deve vendere per conto del detective Leo Holland (Gene Hackman), che l’aveva precedentemente sequestrata - Un poliziotto preoccupato dalla propria esile pensione, che vuole così assicurarsi una buona vecchiaia - Nei panni di Cisco Pike troviamo Kris Kristofferson, che incarna a pieno titolo lo spirito di cui si diceva, in bilico sulla propria rovina, quando il talento musicale non riesce a diventare anche un guadagno economico e allora si ritorna ai vecchi modi per fare soldi: spacciare - Panetti d’erba segati sui tavoli della cucina, i contatti, gli incontri, gli scambi - E intorno una varia umanità, il mondo della musica permeato da un’aurea lisergica, quello senza scrupoli della polizia, la seducente promessa di un amore vicino (Karen Black), il desiderio del cambiamento, il ciclico ritorno dei propri errori - E poi le strade della città, i locali, gli studi di registrazione - Le strutture narrative di un poliziesco, di un noir metropolitano, per costruire una tensione che avvolga e minacci il compiersi degli eventi - E infine l’arrivo di un amico lontano (Henry Dean Stanton), l’eroina, un ultimo buco, le trappole delle sostanze.
Cisco Pike ci racconta un’altra storia di un mondo scomparso, non ricostruendolo, ma direttamente da quegli anni, un mondo divenuto immaginario, così magnetico, pieno di possibili trame, di avventurosi intrecci, di epiche sconfitte. Ai margini della società, nel centro delle maree della vita, perduti nel tempo, senza regole che non siano quelle di ogni individuo, da infrangere solo per inventarsene altre che ancora non siano state scritte.
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