Regia di Woody Allen vedi scheda film
Girato un anno dopo Zelig (che resta uno dei suoi capolavori negli anni 80), Broadway Danny Rose è un "piccolo film", condito con uno humour di matrice ebraica e costruito con la tecnica del flashback: un gruppo di comici evoca le disavventure di un impresario di music-hall, costretto ad occuparsi di un cantante italo-americano abbandonato dall'amante. Film libero dalle convenzioni del cinema commerciale, girato in bianco e nero con sottofondo di musica jazz, affronta temi come l'amicizia, la mediocrità del mondo dello spettacolo, il senso della vita e della morte: una riflessione tragicomica condotta su un ritmo spesso sostenuto, con battute a raffica che talvolta fanno pensare al cinema di Howard Hawks, inseguimenti, colpi di scena e perfino una allegra parodia del cinema gangster. Ottima direzione d'attori con un Allen al meglio delle sue possibilità d'interprete e una Farrow esilarante in versione comica, spesso da applausi come pupa del gangster bionda e con un eloquio piuttosto volgarotto. Commedia girata in piena libertà creativa, apparentemente senza una linea direttiva assai precisa, ricca di digressioni, che nel complesso può sembrare più esile di altri prodotti girati nello stesso periodo dall'autore, ma mantiene intatta la propria visibilità e garantisce un divertimento fresco e non guastato da un eccesso di intellettualismo. Nel cast da menzionare anche il cantante Nick Apollo Forte, al suo esordio al cinema, tutto sommato divertente in una sorta di autoparodia, che canta anche due canzoni del suo repertorio "Agita" e "My bambina".
voto 8/10
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