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Nel corso del tempo

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

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La recensione su Nel corso del tempo

di steno79
10 stelle

"Im lauf der zeit" è un film difficile, costruito su tempi estremamente dilatati, ma resta comunque tra le opere più interessanti e riuscite di Wenders, anzi mi arrischio a definirlo il suo vero capolavoro. Un apologo sulla solitudine maschile e la solidarietà virile, la morte del cinema in sala e i precari rapporti fra le due Germanie, oltre che sulla colonizzazione intellettuale dell'Europa da parte dell'America. Nonostante la lunga durata di quasi tre ore, non pecca di intellettualismo, a tratti è toccante e sa catturare l'attenzione dello spettatore, anche grazie all'indubbia bellezza figurativa della fotografia di Robby Muller e all'ottima colonna sonora degli Improved Sound Limited di gusto pop-rock, fondamentale nello scandire le tappe del viaggio e la fascinazione della cultura americana sulla generazione a cui appartiene anche Wenders. Il road-movie nella sua forma più pura e, al tempo stesso, con inedite ambizioni filosofiche: memorabile, fra le altre, la sequenza in cui i due protagonisti improvvisano una sorta di comica chapliniana davanti a una platea di bambini in un cinema. Buona la prestazione dei due protagonisti, recitano in maniera sobria e mai forzata, con Rudiger Vogler che si conferma icona wendersiana imprescindibile e Hanns Zischler nel miglior ruolo della carriera. Naturalmente il film si presta a tutta una serie di richiami simbolici (alla fine Zischler scambia la sua valigia con il quaderno di un bambino) che però non risultano artificiosi come in opere successive del regista. Si tratta dell'ultimo capitolo della Trilogia della Strada, un film che nel 1976 fu presentato al festival di Cannes ma non fu subito riconosciuto come opera di rottura; col passare degli anni appare invece come un film profondamente innovativo, oltre che una summa del pensiero e delle tematiche del Wenders anni 70, una stagione che rimarrà ineguagliata per il regista tedesco.

Voto 10/10

 

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