Una playlist tutta personale e d'istinto sul "mio" 1986. Tante le mancanze, ma so che mi aiuterete... Oscar: "Platoon" Palma d'oro: "Mission" Leone d'oro: "Il raggio verde"
tra i film di Allen al quale sono più legata. Le storie di tre sorelle, di quel muscolo, che è il cuore, capace di essere incostante, capriccioso e "molto molto elastico". Per quel capolavoro che è la poesia di Cummings letta, recitata, pensata passeggiando fra le fragorose strade di Manhattan, ma forse,ormai, si è da un'altra parte: "...Nessuno neanche la pioggia ha così piccole mani"
Con William Petersen, Tom Noonan, Brian Cox, Kim Greist, Dennis Farina, Joan Allen
il primo film tratto dai romanzi di Harris. Il più cupo, il meglio riuscito insieme a quello di Demme. "Dente di fata" pronto a "sbranare" le sue prede come quella tigre accarezzata dall'innocente ed ignara ragazza cieca
a mio parere, il più disturbante incubo di Lynch con un Dennis Hopper da "Sodoma e Gomorra" e una Isabella Rossellini martire tra le dolci note di "Blue velvet"
un inno all'innocenza e alla sua perdita, all'amicizia, alla giovinezza, all'ignoto e a tutte quelle meravigliose "zingarate" sempre più rare con il passare del tempo, forse perchè " non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a dodici anni. Gesù, ma chi li ha?"
Con Tom Waits, John Lurie, Roberto Benigni, Nicoletta Braschi
Jarmusch sa regalare aria fresca persino all'interno di una prigione. Benigni/Waits/ Laurie un trio memorabile quanto insolito. Un'anarchica parodia dai film sul carcere a quelli "on the road", perchè "l'umorismo è fondamentale. E' un'arma per sopravvivere in un mondo triste e disperato" ( Jim Jarmusch)
Scola dipinge un prezioso affresco di famiglia borghese come il più esperto dei romanzieri ottocenteschi. Siamo guidati e coinvolti attraverso gli occhi dell'ultimo "patriarca", un sempre sublime Gassman: dalla Belle Epoque agli anni '80 senza cambiare il luogo d'azione( l'appartamento di Carlo/ Gassman). Due splendide figure femminili: la rassicurante Beatrice ( Sandrelli) e la passionale Adriana ( Ardant) Alla fine rimane da chiedersi: "la famiglia è un male necessario?" ( Tullio Kezich)
un film che, nonostante il titolo e la tematica affrontata, non risulta un polpettone indigesto; il merito va soprattutto alla recitazione del bravo William Hurt giustamente sottotono( nel suo periodo di maggior splendore e mio eroe di quei tempi).Un racconto semplice e mai banale di uno straordinario uomo comune .
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