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Vento caldo

Regia di Delmer Daves vedi scheda film

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La recensione su Vento caldo

di Baliverna
8 stelle

Delmer Daves, un nome una garanzia. Peccato solo che la versione trasmessa da Rete4 sia decurtata di una mezz'oretta. Il taglio si percepisce sia dal punto di vista tecnico (la musica che in originale collegava due scene si interrompe di botto) che dal punto di vista narrativo (si allude a personaggi e situazioni che evidentemente erano presenti nella narrazione integrale). Mi chiedo con quale diritto e autorità un'opera d'arte venga resa monca, magari per inserire una telenovela in più nel palinsesto. Oppure sarebbe giusto imporre a chi taglia una scritta esplicativa, del tipo: in questo punto abbiamo tagliato 26 minuti, o qualcosa del genere. Imporre, sì, perché chi fa queste operazioni è subdolo e non ha il coraggio delle proprie azioni. Precisato questo, il film non è uno dei migliori di Daves, ma è certamente riuscito e godibile. E' una storia composita fatta di drammi sentimentali e problematiche sociali. Vi si ritrovano alcuni degli elementi cari al regista. Ad es. il dovere che ognuno ha, a seconda dell'occasione e della situazione, di intervenire e di bloccare il diffondersi del male (le vessazioni ai poveri contadini), che spesso dilaga per vigliaccheria e opportunismo dei più; la coscienza che protesta, il soffocarla, e finalmente il doveroso rompere gli indugi e l'agire. Poi c'è il tema dell'amore che non conosce discorsi di levatura sociale, di denaro, di opportunità materiale, di ambizione; e, chi lo sacrifica a queste tentazioni, poi paga (vedasi la figlia del padrone dell'uomo per cui lavora il protagonista, che finisce a picchiarsi col marito che non ama e a ubriacarsi). C'è anche il discorso del dovere che abbiamo di lottare per ciò che è giusto, anche se l'impresa sembra disperata, e il perseverare nelle difficoltà (coltivare il tabacco senza piegarsi al prepotente), con un occhio all'indimenticabile "Quel treno per Yuma". Infine, c'è l'elemento dell'opprimente cappa del puritanesimo, quella tragica storpiatura del cristianesimo, che ritiene peccato lo scambiarsi un bacio tra innamorati. Il film tocca momenti di intensità e coralità soprattutto nelle scene delle ragazze che accorrono a lavorare alla coltivazione per non farla soccombere al vessatore di turno. Mi pare sia l'ultimo ruolo interpretato da Claudette Colbert, che comunque non pretese un personaggio da diva, ma accettò uno di seconda fila, facendolo comunque bene.

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