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Il figlio di Saul

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Regia di Laszlo Nemes

Con Géza Röhrig, Levente Molnár, Urs Rechn, Björn Freiberg, Sándor Zsótér, Todd Charmont, Christian Harting, Attila Fritz... Vedi cast completo

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Trama

Nel 1944, nell'orrore del campo di concentramento di Auschwitz, Saul Auslander, un prigioniero costretto a bruciare i corpi della propria gente nell'unità speciale Sonderkommando, trova una propria sopravvivenza morale salvando dalle fiamme il corpo di un giovane ragazzo che crede suo figlio. Suo obiettivo sarà quello di cercare un rabbino che possa aiutarlo a dargli una degna sepoltura.

Approfondimento

IL FIGLIO DI SAUL: LA SEPOLTURA DI UN FIGLIO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Diretto dall'esordiente Laszlo Nemes (allievo di Béla Tarr ) e scritto dal regista con Clara Royer, Il figlio di Saul riporta l'attenzione sugli orrori dei campi di concentramento e prende avvio nell'ottobre del 1944 quando, ad Auschwitz-Birkenau, Saul Ausländer da membro del Sonderkommando è costretto ad assistere i nazisti nei loro piani di sterminio. Lavorando in uno dei forni crematori, Saul scopre il corpo di un bambino dalle caratteristiche simili a quelle di suo figlio. Mentre il Sonderkommando prepara la sua rivolta, Saul decide di tentare l'impossibile: salvare il corpo del bambino dalle fiamme per dargli una vera sepoltura.

Con la direzione della fotografia di Mátyás Erdély, le scenografie di László Rajk, i costumi di Edit Szücs e le musiche di László Melis, Il figlio di Saul nasce nel momento in cui, mentre da assistente era sul set di L'uomo di Londra a Bastia, Nemes si ritrova tra le mani il volume La voce dei sommersi, che racchiude le testimonianze dei membri del Sonderkommando. Il Sonderkommando era composto da ebrei selezionati tra i deportati dalle SS per accompagnare i convogli nelle camere a gas, spogliarli e rassicurarli prima di estrarne dopo i cadaveri e bruciarli per "ripulire" i locali. In cambio dei loro "servizi", i membri del Sonderkommando godevano di alcuni privilegi, come a esempio una relativa libertà di movimento, ma dopo un paio di mesi, tre o quattro, venivano rimossi dal loro incarico.

Discendente di una famiglia in gran parte sterminata a Auschwitz, Nemes ha scelto per Il figlio di Saul di seguire la prospettiva di un singolo uomo - Saul, ebreo ungherese e membro del Sonderkommando - e di mostrare solo ciò che egli vede nel tentativo di cercare un rabbino che possa celebrare il funerale di quello che reputa suo figlio. Girato in 35 mm, Il figlio di Saul trova un suo punto di riferimento nel film Va' e vedi di Elem Klimov, che segue le disavventure di un ragazzo sul fronte orientale nel 1943. A spiegare meglio il progetto sono le parole dello stesso Nemes, in occasione della presentazione del film al Festival di Cannes 2015: «Il figlio di Saul è un film ambizioso realizzato con pochi mezzi. Ci porta direttamente nel cuore di un campo di concentramento ma la mia scelta è stata quella di differenziarlo dal solito approccio riservato ai drammi storici, spesso realizzati con grande enfasi e con una narrazione con molti punti di vista. Il figlio di Saul non racconta la storia dell'Olocausto ma semplicemente la storia di un uomo che, in una situazione pericolosa, non ha molto spazio o tempo per muoversi. Sono solo due giorni nella vita di un uomo costretto a perdere la sua umanità e a trovare sopravvivenza morale nel salvataggio di un corpo morto. Seguiamo Saul attraverso il film, rivelando sin da subito ciò che lo circonda e creando uno spazio filmico di limitate dimensione, molto vicino alla percezione umana. L'uso della fotografia sgranata, la costante presenza di elementi fuori scena, le limitazioni visive e le poche informazioni a cui lo spettatore ha accesso, sono scelte fondamentali della mia strategia narrativa.

A differenza di una ricostruzione più veritiera e accurata possibile, gli eventi e i luoghi dell'orrore sono mostrati per frammenti e lasciati all'immaginazione dello spettatore. Nonostante i toni cupi, credo che Il figlio di Saul sia una grande storia di speranza: in un contesto di totale perdita di moralità, valori e religione, un uomo inizia ad ascoltare la sua voce interiore che lo porta a ritrovare una moralità e istinto di sopravvivenza».

Trailer

Commenti (15) vedi tutti

  • Interessante anche se un po' claustrofobico (buona parte delle riprese sono di 'schiene' degli interpreti). Anche la storia è valida anche se, in verità, non si capisce il perché di questo improvviso risveglio; non era certo il primo bambino che aiutava ad uccidere. Avrebbero dovuto lasciare il lavoro sporco ai tedeschi!!!! Non sono assassini?

    commento di Brady
  • Dove la verità viene messa a nudo senza essere mostrata

    leggi la recensione completa di Bojack
  • Un film sulla shoah è sempre un film sulla shoah...

    commento di slim spaccabecco
  • Film che parte crudo e forte nella prima mezz'ora ma poi nonostante le cose ahime' si sappiano bene,non riesce ad essere cosi' emblematico come all'inizio.Purtroppo occasione (visto il Tema trattato ...) un po' sciupata.voto.6.

    commento di chribio1
  • Finalmente un film sulla shoah che esce dalla banalità, dal già visto e dalla retorica: il ritmo del massacro si sente direttamente sullo stomaco, non dà tregua e non consente di coinvolgere né il cuore né la ragione...

    commento di ssiboni
  • Opera soggettiva e quadrata nella forma e nella sostanza. Immedesimazione totale negli occhi del protagonista senza possibilità di evadere.

    leggi la recensione completa di tafo
  • Ho visto tantissimi film sull'argomento della Shoah e sinceramente posso dire che, per quanto mi riguarda, questo è il film più brutto che abbia visto; per quanto capisca l'intento del regista e dello sceneggiatore di questo film, l'originalità delle riprese e tutto il resto, trovo questa pellicola noiosa e con una trama pressoché inesistente.

    commento di clycla
  • Un film necessario, indispensabile, e fatto con somma maestria e rispetto.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • *****Opera immensa e sconvolgente. Il protagonista viene pedinato dalla cinepresa a distanza ravvicinata. Il suo volto impietrito occupa la totalità dello schermo. Lamenti e rumori sono fuori campo, le immagini dell’orrore appaiono sfocate sullo sfondo. Chi guarda, non solo percepisce, ma sprofonda egli stesso nell’abisso dell’Olocausto.

    commento di Estonia
  • un film vero ed efficace nella sua ricostruzione storica e tragica altro che la vita è bella di begnini favola piacevole ma favola qui ben altro èil rapporto tra padre e figlio il mio voto è un 9 pieno

    commento di peppesacerdos
  • Un capolavoro di tenacia e rigore espressivo. Un film insostenibilmente vero.

    leggi la recensione completa di OGM
  • Sconvolgimento sensoriale. Inferno in terra. Non pensare, solo eseguire, a stento parlare. Ridurre all'essenziale il campo visivo. Lasciare fuori fuoco l'orrore in cui si è finiti per poterlo meglio sopportare. Non posare lo sguardo su niente e nessuno, si potrebbe provare compassione, scoprirsi ancora umani dove di umano non v'è più traccia.

    commento di amandagriss
  • Degno di stare accanto a Shoah di Lanzmann e a Nuit et brouillard di Resnais, Il figlio di Saul di Laszlo Nemes è un’opera che rispetta la memoria e onora i morti. Bisogna vederlo dopo aver seguito una sezione di Shoah, a circa metà film, là dove Lanzmann incontra Filip Müller, sopravvissuto alle cinque liquidazioni di Sonderkommando di Auschwitz

    leggi la recensione completa di yume
  • "Se con l'Olocausto Dio ha scelto di interrogare l'uomo,spetta a questi rispondere con una ricerca che ha Dio come oggetto" Elie Wiesel

    leggi la recensione completa di GIMON 82
  • Saul sa di morire ad Auschwitz, si sente chiamato ad una missione per risorgere. Il film di Nemez chiede di non voltare lo sguardo davanti alla barbarie dell'assolutismo, nella solitudine della coscienza. "Amici? I tuoi amici? Se chiudi loro insieme in una stanza senza cibo per una settimana..allora tu vedi cosa è amici!" (Maus, Art Spiegelman)

    leggi la recensione completa di Kurtisonic
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

Kurtisonic di Kurtisonic
9 stelle

E’ ancora possibile rappresentare qualcosa che si allontani dai meccanismi di ricostruzione che i fatti reali e l’insindacabilità storica hanno prodotto riguardo ad un accadimento così devastante come l’olocausto? Qualcosa che non sia mera ripetizione degli atti conosciuti, che non sia solo un doveroso percorso obbligato entro il quale concentrare la… leggi tutto

21 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

barabbovich di barabbovich
5 stelle

L'olocausto come non lo avete mai visto: da dietro le spalle, segnate da una vistosissima X rossa, di Saul (interpretato dal poeta ungherese Géza Röhrig), kapò nel 1944 all'interno del lager di Auschwitz, al servizio dei nazisti, tra berci continui e indistinguibili, corpi nudi trattati come fossero carne da macello, urla agghiaccianti di chi viene rinchiuso nelle camere a gas… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

Recensioni
2024
2024
Trasmesso il 27 gennaio 2024 su Tv 2000
Trasmesso il 26 gennaio 2024 su Tv 2000
2023
2023
2021
2021

Recensione

Bojack di Bojack
8 stelle

Un viaggio all’inferno. Non l’inferno di Dante, frequentato da bella gente e culturalmente appassionante, ma l’inferno vero, quello che si è aperto a poche centinaia di chilometri da noi. Saul è un membro del “Sonderkommando”, un ebreo deportato nei campi di sterminio ma costretto dai nazisti a collaborare con loro per “regolare” il…

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2020
2020

Recensione

Malpaso di Malpaso
3 stelle

Idolatrato e premiato dalla critica mondiale, Il figlio di Saul al sottoscritto ha lasciato più perplessità che altro. Il film di László Nemes, pur avendo uno spunto interessante, non regge oltre i primi venti minuti, accartocciandosi su se stesso a causa della sua messinscena: il regista opta per uno sguardo, a conti fatti, in semi-soggettiva, con una…

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Recensione
Trasmesso il 26 gennaio 2020 su Rai Storia
Trasmesso il 26 gennaio 2020 su Rsi La1
2019
2019

Recensione

Badu D Shinya Lynch di Badu D Shinya Lynch
9 stelle

    Soul Fia   Ciò che accade in Saul Fia, è un modo di rappresentare la più grande tragedia del Novecento che non si era ancora (non) visto. Il regista di Sunset, lascia allo spettatore il compito di intuire ed immaginare l'orrore presente nei campi di concentramento; in fondo, ciò che successe nei lager nazisti è, per definizione,…

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Recensione
Utile per 7 utenti
Nel mese di marzo questo film ha ricevuto 4 voti
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Recensione

galaverna di galaverna
8 stelle

Giustamente premiato a Cannes, è uno dei film paradossalmente più crudi sull'olocausto pur senza mostrare in primo piano alcuna scena di vera violenza,con una camera mobile che anzi lascia sfuocato sullo sfondo tutto l'orrore della maggiore tragedia del 20° secolo. Anche la scelta di seguire la vicenda umana, ai limiti della follia, del protagonista rimanda a tutta…

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Recensione
Utile per 7 utenti
Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 13 voti
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Trasmesso il 27 gennaio 2019 su Rai 5
Trasmesso il 22 gennaio 2019 su Rai 5
2018
2018

Recensione

jonas di jonas
8 stelle

Primo Levi ne I sommersi e i salvati riferisce il caso di una ragazza sopravvissuta miracolosamente alla gassazione e le reazioni dei membri del Sonderkommando: “La nascondono, la riscaldano, le portano brodo di carne, la interrogano [...]. Non ha capito, ma ha visto; perciò deve morire, e gli uomini della Squadra lo sanno, così come sanno di dover morire essi stessi e per la…

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Recensione

obyone di obyone
7 stelle

    Un sorriso si schiude lentamente provocando una lieve increspatura sulle gote sporche ed emaciate; Saul non sorride da molto tempo e un moto dell'anima gli illumina le iridi ormai opache. Un movimento naturale della bocca, in tempi normali, che assume significati molteplici in un'epoca in cui il riso abbonda solo sulla bocca dei malvagi. Ma quale significato attribuire a questo…

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Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 3 voti
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