Espandi menu
cerca
La ragazza di Trieste

Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 105
  • Post 4
  • Recensioni 2110
  • Playlist 26
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La ragazza di Trieste

di Baliverna
7 stelle

Uno scapolo impenitente s'innamora per davvero, ma è la ragazza sbagliata.

Questo film è stato spesso denigrato dalla critica, ma mi ritrovo adesso qui a difenderlo. Ciò è tanto più strano per il fatto che è scritto e diretto da Pasquale Festa Campanile, regista che di solito non sopporto, specie nelle commedie (mi pare che abbia girato quasi solo commedie). Invece qui, stranamente, l'ho apprezzato. Forse Campanile aveva la vocazione del dramma, ma l'ha quasi sempre tradita per commedie grossolane però forse più redditizie.

Qui abbiamo due protagonisti in parte, praticamente in un ruolo fatto su misura per il loro fisico e il loro carattere. L'intellettuale solitario, raffinato e benestante, che si prende ogni tanto una donna per sfizio, ma non ne ama nessuna. E lei, la ragazza con qualche problema psichiatrico, volubile, maliziosa, capricciosa, che oscilla tra l'amore e la perfidia, l'aggressività e la fragilità. Fa quello che le viene in mente, approfittandosi della sua bellezza. Forse solo la Muti avrebbe potuto interpretarla. Sia Ben Gazzara, con la sua pacatezza e sicurezza di sé, che la Muti con le sue intemperanze funzionano benissimo nei loro personaggi. Certi sguardi di Gazzara davanti a certe scenate di lei sono proprio ben piazzati. Allo stesso modo, certe occhiate di lei, tra il malizioso e il maligno, sono proprio efficaci. Forse sono entrambi che interpretano personaggi simili a se stessi (tolti i problemi psichici di lei, si capisce). L'unico che è un po' “messo lì” è Jean Claude Brialy, uno psichiatra poco... psichiatra.

Campanile dirige bene gli attori, e muove abbastanza bene la macchina da presa. Il ritmo è discreto, e non s'ingolfa mai. Le belle musiche di Riz Ortolani danno all'intera vicenda un giusto tono malinconico. Innamoratosi di lei e avvinto dalla sua bellezza, l'uomo dovrà fare i conti con la difficile condizione della ragazza: tra bugie, capricci e crisi psichiche gli dà di continuo filo da torcere, e a poco serve illudersi.

Lo consiglio a chi ama i drammi sentimentali e le storie di amori impossibili.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati