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Sniper

Regia di Dante Lam vedi scheda film

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La recensione su Sniper

di alan smithee
7 stelle

Vendetta, solo vendetta, a tutti i costi e come unico deterrente per placare una sete che risulta insaziabile.

Due tiratori scelti, anzi tre al centro di una storia di rancori resi cruciali dopo che un intervento d'urgenza ha decretato la morte di un ostaggio illustre. Per questa sua azione di responsabilità il più brillante, ma anche caratterialmente difficile ed indomito tiratore della polizia di Hong Kong, Lincoln, viene condannato, dopo che il suo capo Hartman Fong conferma, in qualità di testimone oculare, che il suo uomo ha agito d'istinto senza che ci fossero i giustificati motivi per intervenire sparando all'attentatore.

Intanto una nuova promessa emerge tra i poliziotti semplici grazie ad un brillante risultato scaturito da un'altra azione d'emergenza.

La giovane recluta, O. J., viene inserito tra i migliori cecchini delle forze armate coreane, ed insieme al suo capo dovrà affrontare le insidie perpetrate da un nuovo potente clan di trafficanti, nonché tenere a bada le minacce che provengono dallo stesso ex poliziotto, ormai racoroso nei confronti del suo ex capo e desideroso solo di vendetta a tutti i costi.

La trama, certo, non lascia proprio presagire nulla di veramente nuovo all'orizzonte, ma se il cinema è anche molto dato, fatto e costruito sulla qualità tecnica del girato, sulle soluzioni di ripresa, sulle peripezie visive a cui ci sottopone l'abilità di un regista che sfida il senso della vertigine e della gravità anche nelle riprese apparentemente più semplici e scontate, ecco che Sniper acquista e si guadagna tutto il suo fascino, in grado di renderlo certo un prodotto di puro intrattenimento, ma anche uno strumento in grado di farci vivere le emozioni di una rappresentazioen adrenalinica che ci catapulta nell'azione, nonostante e per quanto esagerata e sopra le righe essa appaia.

Un Dante Lam in gran forma, in grado di rivelarci con flash back studiatissimi e cruciali i particolari non svelati che ci forniscono, forse in meditato ritardo, ma pur in tempo prima di tirare le somme del concitato intrigo, i dettagli di una vicenda che il cinesta ama sviscerare poco per volta, per farci apprezzare tutto un incastro che solo in apparenza ci pareva scontato e visto mille volte.

Nei panni della recluta scorgiamo il cantante ed attore Edison Chen, che ai tempi dell'uscita del film finì al centro di uno scandalo sessuale per alcune foto decisamente osée finite in pasto ai tabloid: circostanza che creò più problemi che pubblicità al film, per mesi bloccato in attesa che il divo chiarisse la sua scottante posizione.

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