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Oltre il mare

Regia di Cesare Fragnelli vedi scheda film

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La recensione su Oltre il mare

di alan smithee
6 stelle

Il racconto di un'estate, di una vacanza in campeggio in Puglia, di dieci vite di ragazzi e ragazze come tanti, ventenni belli e vitali, pieni di speranza, passioni, amori corrisposti e non. E' un po' la classica, se vogliamo anche scontata, tematica con cui intraprendere un debutto cinematografico. E che presenta oltretutto insidiose minacce come quella di riprodurre uno spot da cornetto gelato, se non si sceglie per esempio di percorrere il sentiero non facile della purezza rohmeriana, ad esempio presa fruttuosamente in prestito dall'eccellente esordio di Stefano Tummolini in "Un altro pianeta" di un paio d'anni fa.
In "Oltre il mare" siamo decisamente verso un'altra direzione, sicuramente piu' vicina allo spot che al cinema/realta', ma in soccorso del regista esordiente accorrono con intensita' e passione una banda di giovani attori completamente in sintonia con i propri ruoli, forse perche' sembrano proprio quelli di ognuno di loro nella vita reale, che in effetti non sembra correre per vie molto differenti.
La sceneggiatura, semplice e apparentemente quasi solo abbozzata, ritengo invece si sforzi di mantenere quella dimensione reale che ci restituisca da un lato la parte goliardica, testosteronica e qualunquista dei ragazzi di oggi, puntando pero' allo stesso tempo a mettere in risalto la facilita' con cui ognuno di loro (e noi) risente di una propria fragilita' di carattere dovuta a insicurezze, senso di inadeguatezza, ansia da aspettative vanificatesi nel nulla.
Un film medio che e' forse crudele paragonale all'autorialita' di Tummolini, ma e' altrettanto giusto distanziare nettamente dalle boiate alla Panarea e vacanze vanziniane varie, che per troppo tempo hanno inquinato e offeso la categoria dei ventenni, forse solo in parte lobotomizzata e stereotipata dal vuoto commerciale che ci circonda.
Un film che dovrebbe andar fiero della propria medieta', e che apparenterei alle prove - dai piu' trascurate o considerate passi falsi dimenticabili - ma a mio avviso invece intense e molto sentite, di registi maturi come
Daniele Lucchetti (Dillo con parole mie) e Alessandro D'Alatri (Sul mare).

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