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La bella gente

Regia di Ivano De Matteo vedi scheda film

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La recensione su La bella gente

di barabbovich
2 stelle

Ve la ricordate Louise Fletcher, quella che interpretava l'infermiera aguzzina della clinica psichiatrica di Qualcuno volò sul nido del cuculo? Beh, quella era una dilettante rispetto alla Monica Guerritore de La bella gente, sadica e mostruosa come poche altre figure al cinema. La ricca signorotta romana di mezza età si commuove nel vedere una giovanissima prostituta dell'Europa orientale (Larchenko) picchiata dal suo magnaccia sul ciglio di quella strada che lei sta percorrendo per andare a trascorrere le sue vacanze estive in collina. Sicché si incapriccia, convince quel Pilato di un marito (Antonio Catania) a farsene carico e offre alla giovane protezione, cure e ristoro. Peccato che quando a casa arrivano il figlio (Germano) con la fidanzata neurolabile (insopportabilmente interpretata da Myriam Catania, figlia di mammà Rossella Izzo: ma si sa che in Italia bastano i legami di sangue per accedere al mondo dello spettacolo) i progetti umanitari della donna, che peraltro detesta la futura nuora, vadano in frantumi come gli oggetti che lancia per casa nei frequenti momenti di isteria innescati dall'invaghimento del suo bravo figliolo nei confronti della ragazzina ucraina.
Alla sua seconda prova da regista Ivano de Matteo conferma tante buone intenzioni e sensibilità sociale, ma anche una pochezza sconcertante: i personaggi sono tagliati con l'accetta (con ampie responsabilità da parte di Valentina Ferlan, autrice di soggetto e sceneggiatura), l'ipocrisia viene mostrata allo spettatore con il piglio da trattatello morale che più didascalico non si può e gli attori - Elio Germano e Antonio Catania a parte - fanno a gara per assicurarsi il ruolo del peggiore. Niente da fare: nonostante nel film reciti anche quel mistero imperscrutabile che è Iaia Forte, che alla straordinaria inespressività associa anche una rara bruttezza, il massimo alloro va proprio a Monica Guerritore. Vedendola "recitare" si capisce perché nel curriculum annoveri film come Stato interessante, Fotografando Patrizia, Scandalosa Gilda, Mutande pazze e Femmina.
Quanto al tema della ricca famiglia ultraborghese dalle buone intenzioni, è molto meglio andarsi a rivedere Da qualche parte in città di Michele Sordillo: se La bella gente non ha trovato neppure un esercente disposto a proiettarlo in sala, il film di Sordillo, circolato anch'esso in maniera quasi carbonara, almeno merita la visione.   

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