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Il vento fa il suo giro

Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film

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La recensione su Il vento fa il suo giro

di Baliverna
6 stelle

Ho voluto proprio vederlo questo mito degli anni 2000. Non mi ha deluso, anche se non tutto fila liscio, per quanto mi riguarda. Ho trovato efficace e ben rappresentata l'ostilità pregiudiziale di molti membri del villaggio verso il protagonista, che in realtà è rivolta verso tutto ciò che è nuovo ed estraneo. Gli episodi di questo tipo sono indovinati e girati con incisività. In generale il film mi è sembrato ben diretto e con una buona fotografia (nel senso della luce e delle inquadrature, perché il digitale a me va giù di traverso).
Mi pare che l'opera porti avanti il già citato tema dell'ostilità su due piani: uno è quello dei fatti e l'altro è quello di certi dialoghi a due con il pastore. Quello dei fatti è un'efficace rappresentazione degli odiosi sabotaggi e scontri pretestuosi con i compaesani. Quanto a questo è anche ben piazzata la conclusione che se ne desume, cioè che il declino di certe comunità montane è in gran parte dovuto alla loro inerzia e alla loro chiusura e ostilità verso gli estranei, nonostante questi facciano lo stesso mestiere che fu dei loro padri. Il piano dei dialoghi ha secondo me qualche dolente nota, ed è costituito da alcune interlocuzioni a due con il pastore che trovo piuttosto didascalici e con troppe frasi pronte, ad effetto. In tal modo lo stesso protagonista finisce per essere un po' troppo il filosofo incompreso (è anche professore incompreso...), perfetto e con la soluzione in tasca a molti problemi dell'umanità, quando anche lui fa qualche piccolo errore. Ad esempio poteva evitare di gettare il maiale morto nel bosco; poi, sapendo che molti non aspettavano che un pretesto per attaccar briga con lui, doveva stare più attento a che le sue capre non sconfinassero sui terreni vicini. Ma c'è una sua sentenza che secondo me è proprio cucita dentro nei dialoghi, senza nessuna attinenza al contesto. Si è cioè voluto metterla nel film in qualche modo. Questa è la trita teoria sul fatto che la cosiddetta repressione sessuale sarebbe la causa delle violenze, dei sopprusi e della cattiveria che ci sono tra gli esseri umani. Se fosse vera, oggi dovremmo vivere in una società di persone buone e tranquille.
La sceneggiatura, poi, poteva spiegare meglio certi nodi della trama: ad es. io non ho capito se uno dei paesani riesce a portare a letto la moglie del pastore.
Detto questo, non posso dire che il film mi sia dispiaciuto o mi abbia annoiato, anche perché la regia e la realizzazione generale sono buone. Bastava qualche ansia in meno di comunicare certi messaggi, qualche dialogo più spensierato, e tutto andava a gonfie vele.

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