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Lo spettro

Regia di Robert Hampton vedi scheda film

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La recensione su Lo spettro

di alan smithee
8 stelle
In un tempo oscuro e lontano, il nobile dottor Hitchcock versa in condizioni di salute piuttosto precarie, tanto da trovarsi pienamente nelle mani del suo giovane medico, Livingstone, l'unico ad aver trovato il modo di bilanciare le medicine in grado di curare l'uomo, tenendolo in vita.
Ma la giovane  moglie del malato, Margaret, convince il giovane medico, nonché suo amante, a intervenire nella somministrazione dei medicinali, per liberarsi dell'odiato consorte, ereditando il suo cospicuo patrimonio. Detto fatto, e la vittima, oggetto del molesto intervento, viene a mancare.
Peccato che il testamento, pur lasciando la bella e sinistra villa alla moglie (a patto che mantenga a vita la devota governante di casa, preveda un lascito notevole anche al prete locale, lasciando interdetti i due complici.
La chiave della cassaforte tuttavia, pare introvabile, e solo dopo ripensamenti, i due comprenderanno che la stessa è stata sepolta assieme al morto.
I contrattempi non finiranno col ritrovamento della chiave, e qui l'avidità degli amanti innescherà una rivalità che li farà allontanare, vittime loro stessi di un diabolico complotto ordito da chi ormai pareva essere divenuto vittima degli eventi.
Sorta di rivisitazione trasposta in un passato cupo dagli sfondi gotici e sinistri, del complotto coniugale già egregiamente messo in atto ne "I diabolici" di Henri Georges Clouzot sette anni prima, il film, girato quasi interamente in una villa romana nei pressi del quartiere dei Parioli, porta la firma di Riccardo Freda, che tuttavia si nasconde sotto lo pseudonimo di Robert Hampton, come già fece in occasione del suo precedente L'orribile segreto del Dottor Hitchcock". girato l'anno prima, e di cui questo film presenta il personaggio centrale con il medesimo cognome, ma completamente slegato alla vicenda del film che lo ha preceduto.
L'intrigo funziona appieno, le atmosfere lugubri e sinistre della casa riescono a creare un appeal morboso ad una vicenda che riserva diversi colpi di scena e sorprese, e nella quale, anche stavolta, spicca il personaggio della protagonista, dolente e cospiratrice, a cui la splendida Barbara Steele conferisce una marcia in più per la perfetta riuscita dell'opera.
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