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Giovani

Regia di Luca Mazzieri, Marco Mazzieri vedi scheda film

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La recensione su Giovani

di speedy34
4 stelle

Decisamente controcorrente! Il “giovane” cinema italiano questa volta punta la sua attenzione proprio su quell’universo giovanile così poco raccontato dai nostri registi mentre altrove (leggi Usa, Francia ed anche Inghilterra) diventa importante “materia” narrativa per sviluppare progetti che interessino quella fascia di pubblico che più frequentemente affolla le sale cinematografiche. E proprio per andare in controtendenza, i d ue fratelli Luca e Marco Mazzieri (registi del “no-budget” I virtuali) invece di raccontare le goliardate, le frivolezze, le prime cotte e disavventure sessuali di giovani scapestrati e senza problemi scelgono di incominciare la loro storia partendo da una festa/sballo che si è appena conclusa così presentandoci i loro Giovani immersi nella loro dura vita di tutti i giorni. Perché Matteo, vent’anni, (il “fresco” e sincero deb Davide Pasti) deve affrontare quotidianamente la malattia della mamma Irene e l’assenza di un padre che non ha la forza di assisterla. Mentre Juliette, anche lei ventenne, (il viso intenso e sofferto della giovane Gallianne Palayret) deve affrontare una possibile maternità, frutto della storia con il suo professore, un uomo sposato di cui è innamorata. Entrambi sono pedinati dalla macchina da presa dei due regis ti senza un attimo di tregua (una leggera telecamera digitale sempre rigorosamente a mano) così mettendo costantemente in primo piano i loro comportamenti, il loro stato d’animo e le loro difficili decisioni. Quasi una sorta di film “Dogma” non riconosciuto (ambienti e luci reali, musica discreta e recitazione naturale), Giovani pecca però di un eccesso di retorica e luoghi comuni che nuoce al racconto a tratti così diretto ed impietosamente realistico di una generazione al bivio. E battute come “Ma tu che ne sai dell’amore” o “Io ho paura del suo dolore”, pur recitate da attori di razza come Lina Sastri (una mamma malata di fastidioso realismo e passione!) o come Massimo Wertmuller (il padre assente… anche ingiustificatamente dal grande schermo!), sinceramente preferiremmo ascoltarle solamente da qualche personaggio di telenovela brasiliana o di fiction di una domenica televisiva italiana!

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