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Déserts

Regia di Faouzi Bensaïdi vedi scheda film

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La recensione su Déserts

di alan smithee
8 stelle

locandina

Déserts (2023): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2023- QUINZAINE DES CINÉASTES / TFF 41 - FUORI CONCORSO

Due esattori di una finanziaria senza scrupoli viaggiano, talvolta smarrendosi, tra la vastità del deserto marocchino alla ricerca dei debitori insolventi per recuperare quanto più possibile del debito rimasto arretrato nei confronti della società di cui si incaricano della riscossione.

Mehdi e Hamid sono amici di vecchia data, che portano sempre impeccabilmente con il medesimo completo interscambiabile tra di loro e percorrono le strade spesso sterrate ed impegnative del deserto roccioso del sud del Marocco con la loro Renault scassata un po' col tetto, un po' in versione spider, ed una capacità di orientarsi vicina allo zero.

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Déserts (2023): scena

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Déserts (2023): scena

Pagati una miseria da una titolare che li sfrutta, i due scenturati, vessati ognuno dz situazioni familiari al limite del tragico, cercano di trovare anche fantasiose o grottesche soluzioni alternative che consentano loro di incassare qualcosa da debitori per lo più nullatenenti a cui risulta davvero difficile poter pignorare qualche avere che non siano strumenti od utensili legati alla vita quotidiana.

Tipo incitando i debitori a riprendere le rispettive attività ed aiutandoli fattivamente in tal senso, dando spesso vita a situazioni al limite del grottesco. L’incontro inaspettato con un poliziotto che tiene in pugno un percorso ricercato ammanettato nei pressi di una stazione di rifornimento, ma impossibilitato a portarlo in galera per sopravvenuti tragici fatti familiari, finisce per cambiare il corso delle bonarie esistenze dei due, divenuti depositari del pericoloso individuo con una lauta ricompensa in cambio. Con Deserts, l’attore e regista apprezzato internazionalmente Faouzi Bensaïdi, noto anche per il suo Volubilis (2017 Festival di Venezia 74 nella sezione Giornate degli autori) , riesce nel complesso compito di dirigere un film nettamente scomposto, vuoi nello stile che nel tono della narrazione, che si sbilancia tra una prima parte ironica e a tratti comica attraverso l'utilizzo di una mimica insieme molto trattenuta e calcata, ed un umorismo più fisico che di parola nella seconda.

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Déserts (2023): scena

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Déserts (2023): scena

A tutto ciò fa seguito un secondo tempo decisamente più drammatico ed emotivamente incalzante, quando la vicenda inizia a focalizzarsi sulle ragioni che hanno spinto alla fuga e poi all’arresto del misterioso uomo ammanettato consegnato ai due esattori per incassare per conto terzi la taglia posta sulla sua persona. Tutto attorno un deserto materiale, magnifico quanto letale se lo si affronta in modo disorganizzato come i nostri due, ma anche dell'anima: un vuoto esistenziale che mina le coscienze, gli umori e il modo di affrontare le asperità di una vita spesso amara ed ingrata. Nonostante il netto divario tra le due parti, sul film ha la meglio la potenza suggestionante di un paesaggio solenne e sontuoso, quasi magico. Un contesto abbacinante e visivamente emozionante che sfida l’eleganza inopportuna e decisamente fuori contesto dei due esattori, che resta peraltro la  parte integrante della originalità di una pellicola un po’ folle, ma anche coraggiosa e carica di un pessimismo di fondo tagliente. Deserts in sostanza riesce a raccontare con stile imprevedibile una serie di stati d’animo e di urgenze affettive in grado di restituire una purezza d’animo a personaggi solo a prima vista e superficialmente monotematici come comici bozzetti.

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