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Le radici della paura

Regia di Gus Trikonis vedi scheda film

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La recensione su Le radici della paura

di undying
2 stelle

Un pessimo horror Anni '80. Il tema è quello della casa infestata. Un esempio di come non dovrebbe essere girato un film.

 

Cassie Yates

Le radici della paura (1978): Cassie Yates

 

Una enorme casa viene acquistata, sottocosto, da un docente il quale, con l'aiuto di alcuni studenti e amici, intende ricavarne una clinica. Già l'agente immobiliare aveva fatto riferimento alla sinistra fama del fabbricato, che parrebbe essere fonte di disgrazia per chi subentra come proprietario. Di certo il primo a subire gli influssi negativi della struttura è il custode, che misteriosamente perde la vita bruciando. A seguire il gruppo perde il controllo del cane, è testimone di strani femomeni compresa l'apparizione di un fantasma "di luce" e, incautamente, dopo essere rimasto chiuso all'interno, rimuove la botola di un enorme pozzo in cantina, liberando così la strada ad una infernale presenza demoniaca... 

 

Joanna Pettet

Le radici della paura (1978): Joanna Pettet

 

Il genio del gruppo, di fronte a porte che si aprono e chiudono da sole, lampi di luce e rumori varii sentenzia: "Tutto sta nella logica. Supponiamo che negli anni questa casa abbia subito le tempeste magnetiche dei temporali che spesso si scatenano qui intorno. Oggi per un impulso di rigetto queste forze si sono improvvisamente scatenate. Questa casa è un campo magnetico in atto. La teoria dei campi magnetici ha una base di credibilità fisica..."

Al che replica un altro illuminato ospite della casa infestata: "Anche io credo agli impulsi magnetici... quelli psicofisici... magnetismo radicato nella mente..."

Con queste premesse si può prendere seriamente in visione The evil? Aggiungiamo che nei titoli di testa si legge: "Dialoghi e direzione del doppiaggio Renato Polselli"... e che le frasi riportate più sopra sono tra le più interessanti dell'intero film.

 

 

Certo va riconosciuto che, giungendo un paio di anni prima di Sam Raimi e il suo Evil dead (e bisogna anche ammettere che pure il titolo originale de La casa rimanda a questo modesto lavoro, opera di un regista americano di z-movies) Le radici della paura sembra, in certi momenti, aver anticipato lavori ben più riusciti  (oltre al film di Raimi viene alla mente La casa di Mary). E che le atmosfere squisitamente anni '80 lo rendono, quantomeno, tappa obbligata per chi apprezza le pellicole horror amatoriali, no budget e kitsch di quel periodo, caratterizzate da dialoghi inutili ed estenuanti, qualche voce diabolica con annesso sussurro di sottofondo, modestissimi effetti speciali con funi che trainano a destra e sinistra i protagonisti e riprese della videocamera talmente mosse e sfocate da provocare il mal di mare. Al peggio non c'è fine, infatti anche l'unico attore degno di essere menzionato (Richard Crenna) recita con il pilota automatico, rendendo decisamente noioso un film che, con il passare del tempo, è invecchiato malissimo. Solo per cultori del trash... 

 

 

Disponibile in Dvd per la Formula multimedia nel formato 4:3 e con traccia audio tutto sommato passabile (tranne i venti minuti finali nel quale un ciclico ronzio di sottofondo la fa da padrone). 

Curiosità: la sequenza in cui la ragazza di colore subisce "violenza" mentre una entità diabolica le strappa i vestiti sembra proprio avere influenzato analoga scena (ambientata però in un bosco) poi meglio riproposta da Sam Raimi ne La casa. Ma molti altri momenti, ad esempio lo sbattere degli scuri che si aprono e chiudono o il correre della telecamera raso terra mentre una voce dall'oltretomba sogghigna, sembrano essere poi stati meglio riproposti nel più celebre film horror...

La botola in cantina sigillata con una croce, invece, la ritroveremo nel più tardivo La chiesa, produzione italiana voluta da Dario Argento e diretta da Michele Soavi. 

 

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