Regia di Aleksandr P. Dovzenko vedi scheda film
La poesia di Dovzenko, soprattutto nel cogliere in sintesi essenziali gli stati d’animo e i vari sentimenti umani, qui sembra non conoscere limiti politici o ideologici: anche i vecchi credenti e perfino i giapponesi, e tanto più il “traditore”, sono colti nei loro sentimenti e nei loro riti e nelle loro ragioni. Pochi momenti mi sono sembrati lenti, e poche immagini degli aerei che danno il tono di propaganda, mentre il finale con le sfilate di aerei è grandioso, veramente epico. Il cacciatore che uccide dolorosamente l’emico che ha tradito la rivoluzione è molto toccante ma per niente melodrammatica.
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