Il film Altri dieci giorni senza mamma, sequel del successo Dieci giorni senza mamma, trova ispirazione nelle dinamiche familiari raccontando una storia che unisce ironia e riflessione ed esplorando l'evoluzione dei suoi protagonisti con una narrazione vivace e situazioni tanto esilaranti quanto significative. Diretto da Ludovic Bernard e interpretato da un cast affiatato guidato da Franck Dubosc, il film Altri dieci giorni senza mamma si muove tra comicità burlesca e riflessioni più profonde sulla famiglia, il lavoro e il ruolo paterno, divertendo ancor più dei remake italiani con Fabio de Luigi e Valentina Lodovini.
Altri dieci giorni senza mamma (2023): Franck Dubosc
Una nuova avventura tra neve e responsabilità
Dopo il licenziamento dal suo ruolo di direttore delle risorse umane in un'azienda di bricolage, Antoine (Franck Dubosc) si è trovato a reinventarsi come padre a tempo pieno. Il compito non è semplice: con quattro figli da gestire e una moglie, Isabelle (Aure Atika), sempre più assorbita dal suo lavoro di avvocata, il carico sulle sue spalle è enorme. Quando si presenta l'occasione di una vacanza sulla neve con i bambini, Antoine sogna finalmente un po' di tregua e divertimento. Tuttavia, un colpo di scena cambia i piani: Isabelle ottiene un'importante causa che potrebbe far decollare la sua carriera e non può partire. Antoine si ritrova dunque da solo con i figli sulle piste di Courchevel, dando il via a un nuovo capitolo di caos e sfide genitoriali.
Personaggi e dinamiche familiari
Uno degli aspetti più riusciti del film Altri dieci giorni senza mamma è la continuità nello sviluppo dei personaggi, che rivediamo due anni dopo le vicende del primo capitolo. Antoine rimane il padre affettuoso ma disorganizzato, sempre un po’ fuori sincronia con la realtà, mentre i suoi figli crescono e cambiano, mettendolo di fronte a nuove difficoltà. Franck Dubosc descrive il suo personaggio come "un eterno bambino, il quinto figlio della famiglia, che non è maturato come gli altri. Questo contrasto è la chiave della comicità, ma anche della tenerezza del film".
Isabelle, sua moglie, continua la sua crescita professionale e assume sempre più responsabilità, trovandosi spesso a gestire situazioni stressanti. La sua determinazione la porta ad affrontare sfide lavorative che la tengono distante dalla famiglia, creando un'interessante inversione di ruoli rispetto ai classici schemi narrativi.
I figli Mercier, dal canto loro, vivono un'evoluzione naturale. In particolare, la figlia maggiore si affaccia all’adolescenza e alle prime esperienze sentimentali. Antoine si avvicina molto a lei, un cambiamento che il regista Ludovic Bernard sottolinea così: "Mi piaceva l'idea che il padre, spesso goffo e distante, trovasse finalmente un punto di connessione con sua figlia, una ragazza in crescita che lui sente il bisogno di proteggere".
Altri dieci giorni senza mamma (2023): Franck Dubosc, Aure Atika
Tra paternità, identità e crisi di ruolo
Al di là della comicità, il film Altri dieci giorni senza mamma affronta temi attuali con leggerezza ma senza superficialità. Il film pone al centro il ruolo del padre nella società moderna, rappresentato dalla figura di Antoine, un uomo che fatica ad adattarsi a una realtà in cui il modello tradizionale di famiglia è in continua evoluzione. La sua difficoltà a dichiararsi disoccupato riflette la paura del declino sociale e dell’essere percepito come un fallito. Franck Dubosc, a tal proposito, ha affermato: "Gli uomini della mia generazione sono stati educati a credere che il lavoro definisca chi siamo. Antoine mente perché non vuole affrontare la realtà, e questo crea situazioni comiche ma anche molto umane".
Un altro tema centrale è il rapporto tra Antoine e sua figlia, che si rafforza mentre lui cerca di comprenderne i cambiamenti. La crescita dei figli diventa così un’occasione di maturazione anche per il padre, che si ritrova a dover accettare che i bambini non rimangono tali per sempre. Questo viene raccontato con sensibilità e ironia, mostrando come la paternità sia un processo di apprendimento continuo.
Infine, il film tocca la questione delle difficoltà economiche, un aspetto sottolineato con ironia ma anche con realismo. Nonostante le vacanze lussuose a Courchevel, emerge il ritratto di una famiglia che deve affrontare le sfide quotidiane legate alla precarietà lavorativa e alla gestione delle spese. "Abbiamo voluto rappresentare una realtà comune: molte famiglie riescono a concedersi delle vacanze, ma con mille sacrifici. Antoine e Isabelle non sono ricchi, e questo li rende ancora più vicini al pubblico" ha spiegato Ludovic Bernard.
Il tono comico e la messa in scena
Il film Altri dieci giorni senza mamma sfrutta il potenziale comico delle situazioni estreme, con un uso sapiente del burlesque: cadute, imprevisti e gag visive si susseguono, sfruttando la neve e il contesto montano per amplificare l’effetto comico. Franck Dubosc, con la sua verve comica e il suo talento per la fisicità, regala momenti di grande divertimento, pur mantenendo una dimensione umana e credibile nel suo personaggio.
Altri dieci giorni senza mamma non è solo una commedia spensierata, ma anche un film che tocca con intelligenza temi importanti della nostra società. Grazie a una sceneggiatura brillante, personaggi ben costruiti e un equilibrio riuscito tra risate e riflessione, si afferma come un sequel riuscito, capace di rinnovare l’interesse per questa saga familiare. Chi ha apprezzato il primo capitolo ritroverà il suo spirito con nuove situazioni esilaranti e una dose di crescita personale per Antoine e la sua famiglia. Una visione consigliata per chi cerca un film leggero ma non privo di spunti di riflessione. Disponibile in streaming e homevideo.
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