Se esiste un film capace di coniugare satira politica, horror surreale e commedia dell’assurdo in un’unica, caotica esperienza cinematografica, Rumours - Voci di potere di Guy Maddin, Evan Johnson e Galen Johnson, disponibile su Prime Video dal 2 marzo, ne è l’esempio perfetto. L’opera si presenta come una riflessione mordace sulla crisi della leadership globale e sull’inefficacia politica dei governi occidentali, travestita da incubo collettivo ambientato in una palude tedesca. Con un cast stellare, tra cui Cate Blanchett, Alicia Vikander, Charles Dance e il nostro Rolando Ravello, il film Rumours - Voci di potere mette in scena la disfatta morale ed esistenziale dei leader del G7, un gruppo di potenti intrappolati non solo nel folto della foresta, ma anche nella loro stessa incapacità di agire.
Rumours (2024): Cate Blanchett, Charles Dance, Roy Dupuis, Nikki Amuka-Bird, Rolando Ravello, Denis Menochet, Takehiro Hira
L’inizio di una farsa apocalittica
I leader delle sette economie più ricche del mondo si riuniscono nel film Rumours - Voci di potere in un’elegante tenuta in Germania per il loro annuale vertice del G7. L’obiettivo ufficiale dell’incontro è la stesura di una dichiarazione provvisoria su una crisi mondiale non meglio specificata. Tra brindisi, conversazioni nostalgiche e flirt diplomatici, gli uomini e le donne più potenti del pianeta si perdono presto in divagazioni e tensioni personali, più interessati alle proprie relazioni sentimentali e ai giochi di potere che alla reale risoluzione della crisi.
Dopo una visita a un sito archeologico dove viene mostrato loro un antico "bog man" – un corpo mummificato risalente all’Età del Ferro, vittima di un sacrificio rituale – la situazione prende una piega surreale: tutto il personale di supporto del vertice sparisce misteriosamente, le comunicazioni con il mondo esterno si interrompono e i leader si ritrovano soli in una foresta nebbiosa, circondati da minacce sempre più inspiegabili.
Mentre la loro incapacità decisionale si traduce in una serie di incontri tragicomici con mummie umide, messaggi criptici e misteriose entità digitali, i protagonisti si perdono letteralmente nel bosco, incapaci di trovare una via d’uscita, esattamente come lo sono nel loro ruolo politico.
Parodie della classa dirigente
I protagonisti del film Rumours - Voci di potere incarnano versioni grottesche e caricaturali di figure reali della politica mondiale. Tra questi spiccano Hilda Ortmann, interpretata da Cate Blanchett, cancelliera tedesca astuta ma priva di reale autorità, segretamente innamorata del Primo Ministro canadese. Maxime Laplace, interpretato da Roy Dupuis, è il tormentato e irresistibile Primo Ministro del Canada, alle prese con un passato amoroso complicato.
Edison Wolcott, il Presidente degli Stati Uniti interpretato da Charles Dance, è un anziano leader dalla parlata britannica, simbolo di un’America stanca e in decadenza. Cardosa Dewindt, portata sullo schermo da Nikki Amuka-Bird, è la pragmatica e combattiva Prima Ministra britannica, ma intrappolata in giochi di potere personali. Sylvain Broulez, il Presidente francese interpretato da Denis Ménochet, finisce letteralmente liquefatto in una carriola, simbolo di un’Europa fiacca e impotente.
Antonio Lamorte, il Primo Ministro italiano interpretato da Rolando Ravello, è bonario e spaesato, più simile a un turista smarrito che a un capo di governo. Tatsuro Iwasaki, il Primo Ministro giapponese interpretato da Takehiro Hira, è il più razionale del gruppo, ma comunque travolto dall’assurdità della situazione. Celestine Sproul, interpretata da Alicia Vikander, è la Presidente della Commissione Europea, che cade preda di un delirio mistico mentre adora un cervello gigante.
Rumours (2024): Cate Blanchett
La politica come teatro dell’assurdo
Il film Rumours - Voci di potere è una critica feroce all’impotenza delle istituzioni politiche occidentali. Il G7 è qui rappresentato come un consesso di individui incapaci di prendere decisioni significative, intrappolati in dibattiti infiniti e dichiarazioni prive di sostanza.
La progressiva disintegrazione fisica e mentale dei leader simboleggia il declino delle democrazie liberali, incapaci di affrontare le crisi contemporanee. Il presidente francese che si liquefa, l’americano che sceglie di restare nella foresta a morire, la cancelliera tedesca che distribuisce pillole di cianuro come gadget diplomatici: tutto è una metafora dell’incapacità del potere di trovare risposte efficaci.
Uno degli aspetti più inquietanti è l’introduzione dell’AI come deus ex machina finale: il chatbot Beatrice, un’intelligenza artificiale progettata per incastrare pedofili, diventa paradossalmente la fonte dell’unico documento politico coerente prodotto dal summit. Un’allusione al fatto che forse, nel futuro, i leader umani potrebbero essere rimpiazzati da macchine più efficienti?
L’ambientazione in una palude mistica e il ritorno dei "bog people" dall’oltretomba suggeriscono che la natura stessa stia rigettando questi leader, metafora perfetta della crisi climatica che il G7 finge di affrontare ma che, in realtà, continua a ignorare.
Un film destinato a dividere
Il film Rumours - Voci di potere è un’opera ambiziosa, caotica e spesso volutamente frustrante. Non cerca di offrire risposte, ma piuttosto di amplificare il senso di impotenza e smarrimento che caratterizza la politica contemporanea. Alcuni lo vedranno come un capolavoro di satira politica, altri come un’esperienza estenuante e inconcludente. In ogni caso, il film riesce a catturare perfettamente il clima politico del nostro tempo: un mondo sull’orlo del collasso, guidato da leader persi nel bosco, senza una direzione chiara e incapaci di fare altro che discutere su quale debba essere il tono della loro prossima dichiarazione ufficiale.
In un panorama cinematografico sempre più dominato da biopic convenzionali e satire politiche didascaliche, Rumours - Voci di potere è una boccata d’aria surreale. Un’esperienza fuori dagli schemi che, pur nella sua anarchia narrativa, lascia un segno indelebile nello spettatore, proprio come un incubo di cui non si riesce a ricordare la fine.
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