Nel vasto panorama del cinema per famiglie, dove il confine tra avventura e comicità si confonde spesso con il sapore della nostalgia, il film Uniti alla riscossa, in onda su Rai Gulp il 1° marzo, si presenta come un omaggio spensierato ai film d’investigazione per ragazzi. Diretto da Danny Buday, il film Uniti alla riscossa mescola il fascino delle storie alla Mamma, ho perso l’aereo, la dolcezza di Air Bud e un pizzico di atmosfera da La vita è meravigliosa. Tuttavia, ciò che rende questa pellicola unica è il ruolo centrale degli animali parlanti, non solo come spalle comiche, ma come veri protagonisti della narrazione.
Uniti alla riscossa (2019): scena
Un mistero a quattro zampe e due ali
La storia del film di Rai Gulp Uniti alla riscossa si apre su Peter Williams (interpretato da Neal Genys), un ragazzo che lotta per aiutare il padre Connor (Eddie Mills), un investigatore privato in difficoltà dopo la perdita della moglie. La chiusura dell’agenzia investigativa di famiglia sembra inevitabile, finché Peter non propone di riaprirla nel garage di casa. Un'idea che si trasforma presto in un’avventura straordinaria.
La svolta arriva con l’ingresso di Katherine Worthington (Celesta Hodge), una veterinaria determinata a dimostrare che il testamento della sua prozia è stato falsificato dal suo avido zio, Forest Worthington (David Price). Il lascito, destinato alla costruzione di un rifugio per animali, è stato dirottato per alimentare un losco progetto edilizio. Quando Connor si tira indietro per mancanza di prove concrete e timore per la sicurezza della sua famiglia, Peter decide di prendere in mano la situazione, aiutato dai suoi inseparabili amici: il cane parlante Jackson (doppiato in originale da Jon Lovitz) e l’astuto pappagallo Peabody.
Con il supporto della vicina Madison (Selah Atwood) e del suo cane Cleo, la squadra di piccoli investigatori affronta inseguimenti, irruzioni notturne e incontri ravvicinati con i maldestri scagnozzi di Worthington, Clyde (Rick Moose) e il corrotto agente Jim (Christian Brunetti). Tra gag slapstick e momenti di suspense, il gruppo riesce a trovare il testamento originale, smascherando le malefatte di Worthington e restituendo alla comunità la speranza di un rifugio per gli animali in difficoltà.
Cuori coraggiosi e voci spiritose
Il cuore pulsante del film di Rai Gulp Uniti alla riscossa risiede nei suoi personaggi, ciascuno portatore di un arco narrativo che intreccia crescita personale e valori familiari. Peter Williams, interpretato da Neal Genys, è un giovane intraprendente e animato dal desiderio di aiutare il padre, incarnando il tipico eroe giovanile che trova coraggio nelle avversità. Il suo viaggio è tanto investigativo quanto emotivo, affrontando la perdita della madre e rafforzando il legame con il padre.
Connor Williams, impersonato da Eddie Mills, è un padre amorevole, ma ferito dalla vita, che rappresenta l'adulto che deve imparare a guardare avanti. Grazie all’entusiasmo del figlio, ritrova fiducia nelle proprie capacità e nella sua professione. Katherine Worthington, supportata da Celesta Hodge, è invece una veterinaria determinata e altruista, la spinta morale della storia, la cui lotta per il rifugio simboleggia il desiderio di fare del bene oltre il proprio interesse personale.
L'antagonista Forest Worthington, portato in scena da David Price, è il classico magnate senza scrupoli, mosso esclusivamente dall'avidità, che funge da catalizzatore del conflitto principale.
Jackson, il cane parlante, è l'anima comica del film, con battute sagaci e un atteggiamento spavaldo che non solo diverte, ma dimostra anche una lealtà incrollabile verso Peter. Peabody, il pappagallo, è invece la mente strategica del gruppo, gestendo computer e offrendo consigli saggi, spesso con un tocco ironico. Madison, interpretata da Selah Atwood, e il suo cane Cleo rappresentano il valore dell’amicizia e della collaborazione, sempre pronti a rischiare pur di fare la cosa giusta.
Uniti alla riscossa (2019): Neal Genys, Selah Atwood
Coraggio, famiglia e giustizia
Pur nella sua leggerezza, il film di Rai Gulp Uniti alla riscossa affronta temi significativi con sensibilità e un pizzico di umorismo. L'elaborazione del lutto è uno dei temi centrali, con il ricordo della madre di Peter che permea l'intera storia, offrendo uno spunto per riflettere su come l’amore familiare possa superare la perdita e trasformarsi in forza per affrontare nuove sfide. La giustizia sociale emerge nel conflitto tra Katherine e Forest, una lotta tra il bene e il male che sottolinea l'importanza di battersi per ciò che è giusto, anche quando le probabilità sembrano sfavorevoli.
Il valore della collaborazione è evidente nella squadra formata da bambini e animali, che dimostra come il lavoro di squadra, la fiducia reciproca e la solidarietà possano portare al successo anche contro nemici più forti e organizzati. Infine, l'empatia verso gli animali si manifesta attraverso il progetto del rifugio, metafora di un impegno etico più ampio che sensibilizza il pubblico sull'importanza di prendersi cura degli esseri più vulnerabili.
Un'avventura per tutta la famiglia
Il tono leggero, le gag slapstick e l’assenza di violenza esplicita rendono Uniti alla Riscossa un film adatto a tutte le età, come conferma il sigillo Dove Approved. Anche le situazioni di pericolo, come i sequestri lampo o le minacce con armi, sono stemperate da una regia che privilegia il ritmo dinamico e la commedia visiva.
Uniti alla riscossa non rivoluziona il genere, ma lo celebra con sincerità e cuore. È un film che, pur non essendo un capolavoro, ricorda agli spettatori, grandi e piccoli, che la famiglia si costruisce non solo attraverso i legami di sangue, ma anche con la lealtà, il coraggio e la volontà di fare la cosa giusta. E a volte, i migliori alleati sono proprio quelli che scodinzolano o cinguettano accanto a noi.
In definitiva, questa pellicola è un promemoria che anche nei momenti più bui possiamo contare sulla forza dell’unità, della compassione e, perché no, di qualche battuta ben assestata da un cane con la parlantina sciolta. In fondo, salvare il mondo è davvero "una vita da cani"... ma in senso decisamente positivo.
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