Espandi menu
cerca
Perdutamente tua

Regia di Irving Rapper vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 246
  • Post 22
  • Recensioni 1828
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Perdutamente tua

di steno79
8 stelle

"Perdutamente tua" è un melodramma anni Quaranta che conserva inalterato il suo fascino, un veicolo divistico per la grande Bette Davis che dimostra qui la sua assoluta versatilità di attrice, capace di caratterizzare in profondità un personaggio di donna frustrata che compie un'incredibile trasformazione diventando una lady sofisticata, a cui però sembra che venga negato il successo in amore. 

Tratto da un romanzo di Olive Higgins Prouty che fu tra i primi ad assegnare un ruolo importante alla psicoterapia nel risolvere problematiche comportamentali ed emozionali, il film si muove sui binari del melodramma sentimentale e anche un po' lacrimoso con un'eleganza nella scrittura che difficilmente potrà essere negata, essendo poi una pellicola costruita in maniera significativa sul dialogo nello script di Casey Robinson, generalmente acuto e intelligente nello sbozzare i caratteri dei personaggi. Uscito nel 1942, il film condivide ben due dei protagonisti con "Casablanca", oltre ad avere alcune somiglianze in certi aspetti della trama e un brano musicale identico nella soundtrack, ma per quanto pregevole ed emozionante non arriva proprio alla "profondità omerica" del film di Curtiz, né ha goduto del suo status ormai mitico di oggetto di culto

Come eventuali riserve si può obiettare che certi passaggi assomigliano in effetti ad una soap opera ante-litteram, nonostante la finezza introspettiva del copione, e non mancano alcune cadute piuttosto gratuite come la macchietta banalissima del conducente brasiliano, che risponde ai più vieti stereotipi sugli stranieri visti da Hollywood. Nel complesso resta però un ottimo film, con una regia di Irving Rapper magari non troppo evidente a livello visivo come quella dei Maestri, ma comunque dotata di una cifra stilistica personale, una colonna sonora di Max Steiner premiata con l'Oscar di raffinato impianto musicale, e soprattutto una strepitosa prova della Davis, giustamente candidata all'Oscar, con un Paul Henreid che fa l'innamorato combattuto fra i dilemmi etici con qualche reminiscenza di Viktor Laszlo (i due film furono girati praticamente in contemporanea, anche se Casablanca fu terminato dopo), Claude Rains psichiatra comprensivo e sensibile nella cura della nevrosi e Gladys Cooper matriarca egoista anche lei premiata con la nomination.

Il titolo originale "Now voyager" è un riferimento ad una poesia di Walt Whitman, del resto citata nel corso del film, ma risultava intraducibile, per cui il titolo italiano mi sembra tutto sommato accattivante, per quanto forse rinforzi quell'atmosfera da soap opera che pure un po' si avverte, ma avercene di soap opera così avvincenti e ricche di sfumature psicologiche!

Voto 8/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati