Regia di Sandro Cecca vedi scheda film
Una facoltosa nobildonna muore in un incidente d'auto; il suo giovane marito, lo scrittore Valerio Kovacs, sopravvive pur gravemente ferito. In ospedale vanno a far visita all'uomo una serie di personaggi che ruotano attorno alla coppia, tra cui Sarah, figlia della defunta, e l'investigatore Peralta.
Una produzione integralmente italiana, con contributi anche da parte della Rai e dell'Istituto Luce, per un giallo dalle atmosfere sofisticate che, purtroppo, mantiene molto poco di quanto promette. La terza regia cinematografica di Sandro Cecca è anche la sua prima in solitaria e cioè senza Egidio Eronico insieme a lui dietro la macchina da presa; una pellicola fin troppo impostata nei canoni di un genere che nel Belpaese non è mai stato più di tanto coltivato e che finisce ben presto per naufragare in un oceano di luoghi comuni di tale genere. La storia è abbastanza semplice come lettura e i meccanismi dell'intrigo non sono oliati a dovere nella sceneggiatura che Cecca firma con la collaborazione di Maria Carmela Cicinnati e di Peter Exacoustos; poco da criticare sulle scelte di casting, invece, anche se nessuno tra gli interpreti brilla in maniera evidente: i principali sono Fausto Lombardi, Marina Giulia Cavalli, Veronica Logan, Patrick Bauchau, Barbara Kero, Stefano Abbati, Sergio Fiorentini e Paolo Montevecchi. Il ritmo non è uniforme e il finale appare un po' sbrigativo. La successiva regia in lungometraggio di Cecca arriverà solamente otto anni dopo, condivisa con Maura Nuccetelli: Maestrale (2000). 3,5/10.
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