Regia di Dario Argento vedi scheda film
La storia dell'opera teatrale è piena di clamorosi fiaschi. Argento riesce nel tentativo di trasportarli al cinema.
Non si diceva fosse il colore viola a portare sciagura sul palco? L'inconfondibile stile di Argento ci conduce a teatro per raccontarci la macabra storia di un sadico assassino e della povera protagonista che cerca di sfuggirgli. Ma oltre ai virtuosismi della regia, che denotano ancora una certa verve nelle inquadrature e nella cura dell'effetto visivo, il film ha poco altro da offrire. Il montaggio appare confuso, la tensione non riesce mai a decollare e gli attori (alquanto impacciati) appaiono smarriti dentro una sceneggiatura balbettante, farraginosa che appesantisce minuto dopo minuto la poca brillantezza narrativa della pellicola. In alcune scene ci si avvicina addirittura ad una grottesca parodia di genere, in altre invece si indugia troppo su inutili particolari, tanto da arrivare quasi ad annoiare lo spettatore. Più che un film thriller (horror) sembra un puzzle di scene horror (thriller) a cui manca qualche pezzo. Gli spunti talentuosi ci sarebbero, ma sembrano ingabbiati come i corvi in scena. Sconclusionato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta