Regia di Dario Argento vedi scheda film
Uno dei film più sconclusionati e inutili di Argento
Betty, una cantante esordiente, deve prendere il posto di una più celebre e anziana collega alla vigilia della prima del 'Macbeth' di Giuseppe Verdi, che si dice porti sfortuna a chi la interpreta. La ragazza accetta, ma ha dei brutti presentimenti.
Un po’ troppo indolente e pigro per essere un thriller argentiano. Il plot di base è interessante e il modus operandi dell’assassino, almeno inizialmente, risulta intrigante e ben costruito, tanto da catturare l’attenzione dello spettatore. Tuttavia, già a metà pellicola, la trama comincia a perdere mordente: l’identità dell'assassino diventa facilmente intuibile: specialmente nella scena dello spioncino dove la Nicolodi perde un occhio (SIC!), privando la pellicola di quell’alone di mistero e tensione che dovrebbe accompagnare un buon giallo. A questo si aggiunge un movente debole, poco convincente e per nulla all’altezza delle aspettative che si erano sapute creare nei primi minuti. Nonostante ciò, va riconosciuto il grande lavoro tecnico alla base: gli effetti speciali sono di ottimo livello, curati nei dettagli e immortalati con una fotografia eccellente, che richiama in parte l’estetica tipica del maestro. Purtroppo, tutto questo non basta a salvare l’opera, che nel complesso appare sbilanciata e incapace di lasciare un’impronta significativa nel genere.
Se l'intento era creare un'atmosfera tetra, allora a questo punto nettamente meglio "Non ho sonno".
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