Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Mario Monicelli è stato uno dei migliori registi del filone "commedia all'italiana", ma anche un vero autore, la cui opera è riuscita a spaziare in ambiti insoliti per il cinema nostrano. Insieme a "La grande guerra" il suo film più completo mi sembra "L'armata Brancaleone" che è una divertente e originale reinvenzione del Medioevo, un film che mischia l'avventura picaresca alla farsa, che ad alcuni ha ricordato perfino il cinema dei Monty Python, ma senza mai scivolare nei toni scurrili. Gli sceneggiatori Age e Scarpelli hanno forgiato una lingua composita dove si ritrovano influenze dal Latino, ma anche dialettali, che caratterizzano la parlata aulica di Brancaleone da Norcia e dei suoi seguaci, con effetti di una comicità spesso irresistibile. In ogni caso, la progressione della trama è assai salda, con una struttura episodica che resta piacevole e unghiate satiriche che vanno a segno, ma il film è raffinato anche nella veste figurativa grazie alla fotografia del grande Carlo Di Palma, ai costumi e alle scenografie che aggiungono tocchi surreali e fanno pensare ad una stravaganza decorativa di gusto felliniano, con esiti molto suggestivi per l'occhio dello spettatore. E anche il cast funziona a dovere: Vittorio Gassman dimostra ancora una volta il suo notevole talento sul registro brillante, creando un personaggio che resterà negli annali della comicità, in parte modellato su quello de "I soliti ignoti", ma sono ottimi anche Gian Maria Volontè nella parte del principe bizantino Teofilatto, Enrico Maria Salerno come monaco Zenone che vuole liberare il Santo Sepolcro, una Catherine Spaak nel fulgore della sua bellezza e il redivivo "Capannelle" Carlo Pisacane nel ruolo di Abacuc. Rispetto alle commediole di oggi, la differenza qualitativa è notevole, e per fortuna se ne accorse anche il pubblico che ne decretò un notevole successo al box office di quasi due miliardi di lire; da menzionare anche le raffinate animazioni sui titoli di testa dovute ad Emanuele Luzzati. Ebbe un seguito, "Brancaleone alle crociate", sempre diretto da Mario Monicelli, meno originale per quanto ugualmente popolare con il pubblico.
Voto 9/10
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