Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Le ragazze di San Frediano (1954): locandina
"A Firenze, fin dal tempo in cui Robert Taylor comparve sullo schermo, quei giovanotti belli, fisicamente dotati, spesso coi baffi, sempre con gli occhi di velluto, quelli insomma che piacciono tanto alle donne, vengono chiamati col nome generico e spregiativo di 'Bob".
Il presente film è dedicato a questi poveri ragazzi, vittime innocenti della propria avvenenza."
Nella Firenze del boom economico, presso il popolare borgo San Frediano, il giovane meccanico Andrea Sernesi, chiamato ironicamente Bob, perché bello ed inguaribile rubacuori, non si stanca mai di corteggiare ragazze, agendo senza alcuno scrupolo e mettendosi nei guai in quanto incapace di gestire le frequentazioni plurimevsenza che le sue partner finiscano per sfamarlo, con un susseguirsi di chiassosi e problematici baruffe sentimentali e pratiche.
Le ragazze di San Frediano (1954): Antonio Cifariello, Giovanna Ralli
Ma il Bob arriverà a frequentare addirittura cinque donne assieme, tra cui una matura e ricca stilista che lo utilizzerà come toy boy.
Tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini, adattato e smussato nel finale ad opera di Leonardo Benvenuti e Pietro De Bernardi, Le ragazze di San Frediano rappresenta il lodevole esordio nel lungometraggio di Valerio Zurlini, che dirige con carattere e piglio una commedia di costume spigliata e dai toni apparentemente scanzonati, ma anche dal cupo retrofondo amaro che descrive una certa euforia comprensibile dopo i periodi bui della guerra, oltre la quale tuttavia si cela un vuoto interiore e una deriva a sfruttare ed essere sfruttati che lascia davvero perplessi se non sgomenti.
Molto efficace la ricostruzione del borgo popolare, del contrasto tra il mondo popolano e quello salto borghese legato a dettagli fatui e a frivolezze che allettano giovani ingenui e di bell'aspetto come il nostro buon Bob.
Le ragazze di San Frediano (1954): locandina
Bravissimo l'attore napoletano Antonio Cifariello, perfetto ad incarnare il disincanto, la sfacciataggine e l'indolenza del suo Bon perdigiorno e scansafatiche, che le studia tutte pur di sfuggire ai controlli pressanti di suo fratello maggiore titolare dell'officina meccanica in cui collabora svogliatamente il ragazzo.
Lo affianca un cast scelto in modo molto pertinente, entro cui si distingue per bellezza e bravura una diciottenne Giovanna Ralli incantevole, e una più smaliziata Rossana Podestà nel ruolo di Tosca.
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