Regia di Richard Donner vedi scheda film
Produzione Spielberg, all'epoca in grado di trasformare maestri dell'orrore come Tobe Hooper, Joe Dante e il qui presente Richard Donner in fenomeni commerciali, per quello che è un vero e proprio simbolo degli anni '80 (colonna sonora con Cyndi Lauper). Personalmente, non l'ho mai amato. Troppo fracassone, con villain volutamente demenziali (grandissimo Robert Davi) e una sceneggiatura, del giovane Chris Columbus reduce da Gremlins e poi regista di discreto successo, che mischia il club dei perdenti di Stephen King a L'Isola del Tesoro di Stevenson. Spicca "il mostro" Sloth (un John Matuszak truccato in modo magistrale), che poi così mostro non è, per una storia per ragazzi esaltata da scenografie e fotografia spilberghiane (eccellenti). Tra i giovani attori, si nota il giovanissimo Josh Brolin, che avrà grande carriera.
Tra i dieci migliori incassi del 1985 (124 milioni di introiti), è divenuto nel tempo un cult, pur restando un Indiana Jones per i più piccini.
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