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Barry Lyndon

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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La recensione su Barry Lyndon

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10  Bellissimo film storico in costume: nel suo genere, senz'altro uno dei migliori della Storia del Cinema. Figurativamente ricchissimo, con una fotografia di John Alcott che sfrutta magistralmente le luci naturali e si ispira direttamente alle tele di molti pittori inglesi del Settecento, il film propone una visione pessimista del Secolo dei Lumi attraverso il percorso di decadenza del protagonista. L'aristocrazia inglese viene mostrata nei suoi rituali all'insegna dell'esteriorità, nella sua crudeltà impietosa e nella sua smania di perpetrare i propri privilegi: l'occhio di Kubrick è freddo ma implacabile nella sua poderosa rievocazione. Il ritmo narrativo restituisce con accortezza l'andamento del romanzo settecentesco "Le memorie di Barry Lyndon" di William M. Thackeray, ricco di digressioni e strutturato in maniera episodica: ma il fascino supremo del film resta di natura estetica, poichè ogni inquadratura è di uno splendore plastico quasi inarrivabile. Bravo Ryan O'Neal nel ruolo di Redmond Barry, a differenza di quanto sostennero i critici dell'epoca che lo accusarono di essere inespressivo (e ben doppiato da Giannini nella versione italiana), funzionale Marisa Berenson e ottimi diversi caratteristi inglesi in ruoli secondari (fra cui il migliore mi sembra Murray Melvin nel ruolo del reverendo Runt). Spettacolare e assai suggestiva anche la colonna sonora con brani settecenteschi riadattati da Leonard Rosenman, fra cui spicca il trio in mi bemolle di Franz Schubert nella splendida scena della seduzione di Lady Lyndon. Dietro la scorza fredda, è un'opera che emoziona (si vedano le scene della morte di Brian, il figlio di Redmond e Lady Lyndon) e fa riflettere, oltre a restare impressa per sempre nella memoria come una galleria di stupendi quadri animati. Estremamente meticoloso in ogni fase della realizzazione, Kubrick qui era ormai un perfezionista sfegatato, però "Barry Lyndon" sembra dare ragione a lui e alla sua smania di realizzare un'opera perfetta; gli incassi purtroppo non furono all'altezza della qualità dell'opera, così come la ricezione critica immediata, né ebbe molta considerazione agli Oscar (soltanto quattro premi tecnici, fra cui quello inevitabile alla fotografia e ai costumi di Milena Canonero), però fortunatamente al giorno d'oggi fa capolino su molte liste prestigiose dei migliori film della Storia del Cinema.

 

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