Regia di Giorgio Stegani vedi scheda film
Una sedicenne di famiglia borghese benestante scappa di casa per amore di un perdigiorno hippy diciannovenne, malvisto naturalmente dai genitori di lei. La coppia fugge in barca fino a naufragare su un isolotto al largo del Circeo. Scattano le ricerche da parte della polizia, convinta che si tratti di un rapimento.
Non è di certo un capolavoro, Il sole nella pelle, e neppure il più memorabile tra i film di un artigiano già di suo non troppo noto quale Giorgio Stegani, eppure ha ancora oggi un discreto elemento di fascino che lo contraddistingue: la presenza di una giovanissima Ornella Muti (classe 1955) come protagonista. L'attrice aveva già interpretato La moglie più bella, l'anno precedente, per la regia di Damiano Damiani; qui è chiamata a vestire (e a tratti svestire...) i panni di una sedicenne di estrazione borghese al centro di uno scontro di mentalità tra il mondo degli adulti (e delle istituzioni, e dei valori tradizionali) e quello dei giovani ribelli (e quindi degli hippies e dei contestatori dell'epoca). Stegani, anche autore di soggetto e sceneggiatura, fortunatamente non marcia troppo sull'acerba bellezza della protagonista, preferendo confezionare un lavoro drammatico, in odore di thriller dal sottofondo esplicitamente erotico, senza mai sfociare però nel fotoromanzesco o, peggio ancora, nell'erotismo puro e semplice, fine a sé stesso. La morale di fondo è impietosa – il mondo ideale dei giovani è e rimane ideale, per l'appunto, mentre quello concreto e pragmatico degli adulti è corrotto, ormai definitivamente distaccato da qualsiasi capacità di sognare – ma esposta in maniera forse un po' troppo brutale (il protagonista maschile, Alessio Orano, non fa una bella fine). Nel cast compaiono anche Chris Avram, Luigi Pistilli e Stella Carnacina. 3,5/10.
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