Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film
Un evergreen del cinema americano di inizio anni '80, quasi icona pop di un genere che ha poi spopolato in diverse dimensioni, dal gaming all'arte figurativa, per un film senza tempo ed ancora oggi accattivante nonostante le tante inverosimiglianze
Più che un film, "Rambo" rappresenta un'icona di un certo cinema americano di inizio anni '80, un periodo in cui le pellicole oltre che sul grande schermo diventavano preda di un successo moltiplicatore grazie alla diffusione capillare delle tv ed al primo home-video con le storiche Vhs. Un successo planetario, all'origine anche del filone ludico nel mondo dei videogames, ma anche nel linguaggio comune (ormai Rambo è sinonimo acclarato di combattente indomito ed infaticabile), miglior premio per una pellicola che è diventata transgenerazionale, indipendentemente dalle sue doti (anzi, ben oltre le stesse, vista la inverosimiglianza di certe scene, se analizzate con il giusto senso critico). Sylvester Stallone capitalizza il successo di "Rocky" con un'altra pellicola che finirà per caratterizzarlo ancora di più nel ruolo del combattente senza macchia e senza paura, con l'inevitabile filone di sequel (più o meno riusciti) per sfruttarne in pieno il successo.
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