Regia di Cristiano Bortone vedi scheda film
Non è il genere di film che mi piaccia: finisce male in quasi tutte le storie che lo compongono, scene crude che non solo i minorenni ma forse anche gli adulti possono vedere solo accompagnati da altri adulti o meglio ancora da una certa dose di fegato e di coraggio. E poi il film parla del caffè, che pure non mi piace affatto.
Ma proprio perchè parla (direi decisamente in negativo, visto l'esito delle storie) male del caffè trovo che abbia un senso e in un certo qual modo una sua profonda morale. Perchè il caffè non mi piace non solo e non tanto per il sapore, quanto per il suo essere "amorale", per muovere da sempre un mondo di interessi economici e non solo, per nulla. Non nutre, e (come iil tabacco) nel mondo fa sprecare vaste aree di terre coltivate che potrebbero essere sfruttate molto meglio per combattere la fame dei poveri, visto che è coltivato in nazioni povere. Come il tè in Oriente dà solo un certo sapore, ma non direttamente colto e mangiato: richiede tostatura e lavorazione. Insomma un lusso inutile, che si permettono i ricchi ai danni dei poveri. Come il tè, non ha proprietà medicinali (alza la pressione, come la liquirizia, ma ciò non è necessariamente un bene per tutti), anzi è una semi-droga, dà anche se in misura lieve una certa assuefazione.
Perciò, tutto sommato, il mio giudizio sul film è quasi positivo, visto che mette a nudo una realtà decisamente negativa che in molti fanno finta di disconoscere.
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