Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Stravagante e bizzarra parentesi di Montaldo nell'ambito del suo cinema dal taglio internazionale, che difatti è stimato anche negli Stati Uniti dove ha avuto recentemente una buona edizione BD, con annessa intervista abbastanza interessante sul film a Flavio Bucci, e da cui tutti i rip in alta definizione scaricabili ovunque. Per alcuni è da questo titolo in particolare che Woody Allen avrebbe tratto ispirazione per il suo "La Rosa purpurea del Cairo" alcuni anni dopo, ma gli esperimenti di metacinema con parentesi fantastica, di un film che prende vita e agisce sui suoi spettatori, qui in una sala cinematografica dei bei tempi anni settanta, già si sprecavano. Interessante il cast che riunisce i volti massimamente rappresentativi del western italiano anni sessanta(il film proiettato dalle innumerevoli locandine e manifesti, è "Il Giorno dell'Ira"(1967), di Tonino Valerii), come Giuliano Gemma e William Berger, che rifanno nel "film- dentro al film" ex-novo alcune scene non presenti nel film, o Giorgio Cerioni e Luciano Stella/Tony Kendall, due malavitosi all'interno della sala, "facce da Regina Coeli" come dice il questore Ettore Manni, c'è pure lui che appare dal minuto 70', forse al terzo o penultimo film, ora sospendo visto che la precedente recensione era già finita e dettagliata, persa e non richiamabile, per non avere fatto copia e incolla per tempo come sempre, ovviamente grazie a tutti queste innumerevoli pubblicità e finestre "pop-up" che si aprono e rendono anche qui come in altri siti, ormai quasi impossibile e veramente poco invogliante, scrivere alcunché da dispositivi mobili.
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