Regia di Gaspar Noé vedi scheda film
Gaspar Noé presenta Love fuori concorso a Cannes. Un film con un’ottima regia e un’ottima fotografia, ma che trova il suo punto debole nei dialoghi, poco incisivi. Il principale punto di forza del film è l’immagine, il sesso… portato all’estremo, fino a stancare, annoiare ed esaurire lo spettatore. Forse c’è persino troppo sesso, e me ne rendo conto quando, in un film di 2 ore e 10 minuti, ben 1 ora e 20 è occupata da scene esplicite, che non servono ad altro se non a ribadire il concetto di amore tossico.
Ed è proprio questo il problema più grande: Gaspar Noé racconta la storia di un amore tossico, malsano, attraverso i ricordi di Murphy. Il problema è che, al di là del sesso, Noé non trasmette davvero nessun altro messaggio. Solo quando i due fanno sesso per nascondere i loro litigi emerge l’idea dell’amore tossico, ma per il resto siamo sotto lo zero. Dialoghi che scricchiolano fin dalle prime scene, mai davvero convincenti. A volte persino le scene di sesso, accompagnate dalla musica, faticano a sottolinearlo, rendendole quasi erotiche e positive. I tagli sul nero non sono una grande scelta visiva, ma se visti come ricordi diventano nient’altro che “vuoti di memoria” del protagonista, e infatti le scene poi saltano sempre più avanti.
Pensavo peggio, ma sicuramente si poteva fare molto di più.
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