Espandi menu
cerca
Totò, Peppino e la... malafemmina

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mmciak

mmciak

Iscritto dal 3 settembre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 57
  • Post 9
  • Recensioni 2570
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Totò, Peppino e la... malafemmina

di mmciak
8 stelle

"Totò, Peppino e... la malafemmina" diretto
nel 1956 da Camillo Mastrocinque,devo dire che
è strepitoso.

La storia racconta che Totò e Peppino
vengono a sapere da una lettera anonima
che il loro nipote Gianni,invece di studiare
all'università,ha conosciuto e si è innamorato
della bella Marisa,ed è andato a raggiungerla
a Milano con la sua compagnia di teatro.

Allora i due zii tentano di tutto per
allontanare il nipote da Marisa credendo che
sia una donna di facili costumi,e partono
per Milano.

Il Film si colloca nel filone de:
"La Commedia all'Italiana" e rappresenta
un Cult del genere soprattutto per i duetti
tra Totò e Peppino De Filippo che funzionano
come un orologio.

La pellicola può presentare qualche ingenuità
narrativa e i momenti meno riusciti sono
quelli con Teddy Reno,che comunque se
la cavicchia,e la splendida Dorian Gray,
che il regista sapendo di avere "una bomba"
gli fa primi piani da copertina per farci
ammirare la sua bellezza che buca lo schermo.

Le ho trovati deboli perché parlano come
un fotoromanzo e cadono un pò sul patetico,
soprattutto nel locale che le canta la canzone
del titolo,poi naturalmente l'"Happy End"
è dietro l'angolo.

Il Film inizialmente era stato concepito
su Teddy Reno che doveva vivere questa
storia d'amore e avrebbe dovuto essere
un sentimentale "musicarello",
ma la presenza dei due comici ha cambiato
il copione in corsa (in meglio),
è realizzato una Commedia con i fiocchi,
dove Totò e Peppino sono autentici mattatori.

Invece il titolo è preso da una canzone
famosa di Antonio De Curtis in arte
Totò che anche se Teddy Reno non era
napoletano,ha voluto assolutamente
lui che la cantava.

Un altro grande in questo Film è
Nino Manfredi,che lo interpretò quando
non era ancora considerato tale che
fa Raffaele,l'amico di Gianni,
che fa i discorsi sempre a doppio
senso,però a tratti sembra un
personaggio forzato.

Le scene Cult sono tante tipo quando
arrivano a Milano e cercano la nebbia
(che non si vede),la mitica lettera
rimasta nella storia del Cinema,
completamente improvvisata dai due
comici (e girata una sola volta)
e l'incontro con il vigile che
vuole portarli al manicomio.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori oltre i già citati figurano:
Vittoria Crispo-Mario Castellani
(spalla di Totò e qui nelle vesti
di aiuto regista con Mauro Morassi,
futuro regista di "Musicarelli")-
Luisa Ciampi e Edoardo Toniolo.

Invece nel Cast tecnico segnalerei
le musiche del maestro Lelio Luttazzi,
che a tratti sono buffe e in mezzo
anche quelli in napoletano di Teddy Reno.

In conclusione un buon Film che
è rimasto nella storia del filone
per il ritmo e per i duetti dei protagonisti,
anche se un pò si vede che alcune cose
sono raffazzonate,ma vengono coperte dai
due comici napoletani che con la loro
verve conquistano la scena in modo
totale,senza dimenticare la bellezza
di Dorian Gray che solo con lo
sguardo ti incanta.

Il mio voto: 7,5.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati