Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Tra i capolavori di Chaplin, "Tempi moderni" è quello a cui mi sento più legato, anche per motivi personali e "sentimentali". All'epoca non fu uno dei suoi più grandi successi al box office e Chaplin fu accusato di essersi ispirato fin troppo scopertamente al film A nous la liberté di René Clair (che non ho visto, ma sembra che in realtà le somiglianze siano ristrette a pochissime sequenze, fra cui quella di Charlot alla catena di montaggio). La satira sugli aspetti più deleteri del capitalismo industriale è decisamente più accentuata rispetto alle opere precedenti e fece parlare di simpatie comuniste, ma la bellezza del film risiede naturalmente nella perfezione delle gag comiche, nella poesia delle situazioni e dei personaggi, con il Vagabondo destinato a restare un outsider e a non integrarsi, nonostante che nel finale venga premiato dall'amore della Ragazza interpretata da Paulette Goddard. Le sequenze ambientate in fabbrica sono divenute celeberrime, ma ce ne sono molte altre memorabili, come la corsa sui pattini nel grande magazzino, quelle con Charlot che fa il cameriere al ristorante o lo splendido e commovente finale. Anche dal punto di vista musicale il genio di Chaplin è qui al suo culmine, con una colonna sonora sempre in perfetto accordo con le immagini e contenente melodie divenute immortali, come la celebre "Smile". Quanto alla presenza di Paulette Goddard, è stato osservato che il suo personaggio sarebbe una delle eroine meno interessanti del cinema di Chaplin, privo di spessore, ma a me sembra invece affascinante proprio nella ricercata semplicità della sua caratterizzazione. Un film quasi interamente muto uscito nel 1936, con la canzone Io cerco la Titina e pochissimi altri brani dialogati, un'opera che segna la fine di un'epoca per Chaplin, che alla sua uscita non fu accolta come avrebbe meritato, ma col passare degli anni è divenuta uno dei suoi classici immortali. Riguardo al finale citato in precedenza, merita una descrizione più dettagliata che ne faccia comprendere appieno la Poesia:
"Charlot e la ragazza stanno seduti su un muretto in un posto isolato, lei sta arrotolando il misero fagotto contenente i suoi pochi beni, lui si sventaglia con l'immancabile bombetta e si allaccia una scarpa. Improvvisamente, la ragazza scoppia a piangere, appoggiandosi a una pietra; Charlot nota con dispiacere questa sua reazione emotiva, le si avvicina, cerca di infonderle coraggio. Lo sguardo della ragazza è sconsolato. "A che serve andare avanti così?" Charlot però non ci sta: la sua volontà è inflessibile, i suoi gesti testimoniano di un'incrollabile fede nella Vita e nel suo valore, al di là di qualsiasi difficoltà provvisoria. "Non ti scoraggiare! Ce la faremo anche stavolta, mai arrendersi!" Pronunciando queste parole, Charlot stringe forte il pugno, invita la ragazza ad una riscossa personale, a recuperare la propria dignità, e la ragazza perde il suo sguardo rassegnato e ne acquista uno molto più deciso. Si avviano verso nuove avventure lungo una strada di cui non si conosce la destinazione, ma Charlot non è ancora contento. Si ferma un attimo, guarda negli occhi la ragazza e la invita a sorridere. "Smile!", come recita anche il titolo dello struggente e indimenticabile tema musicale che accompagna queste immagini. La ragazza è contagiata dal suo entusiasmo, finalmente riesce a sorridere, gli porge il braccio e si incammina con lui verso una strada che sembra non avere mai fine, verso un orizzonte lontano lontano"
VOTO 10/10
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