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Regia di Don Siegel vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Telefon

di John_Nada1975
7 stelle

Superlativo saggio registico dell'ultimo Siegel, con un utilizzo del grandangolo e del teleobiettivo a ben simboleggiare lo spaesamento del protagonista Maggiore sovietico Grigori Borzov(Charles Bronson in una delle sue prove migliori e da vero russo-lituano attaglianti, in assoluto), nell'America che ben conosce ma che nei suoi confronti e della sua missione, è minacciosa tanto da essere terminato una volta svolta per ordine superiore sia dei suoi del KGB, che dal capo CIA Frank Marth.

Tratto da un avvincente romanzo dello specialista Walter Wager, filiazione diretta del capostipite-capolavoro di Richard Condon "L'Eroe della Manciuria", - e da cui "Và è uccidi" di John Frankenheimer-, sul lavaggio del cervello tramite programmi di droghe e ipnosi, e in cui dei russi di una cellula dormiente, I quali hanno preso il posto e le identità di americani morti prematuramente, sono attivati per delle azioni suicide di sabotaggio mediante esplosivi ad altissimo potenziale, a obiettivi sul suolo americano militari ed energetici, depositi di gas nervino, basi missilistiche dell'aeronautica ecc., Il tutto semplicemente con la telefonata recitante un celebre poema di Robert Frost, fatta dal pazzo fuoriuscito Nicolai Dalchimsky che ha trafugato un agenda con la lista dei "programmati" , un magistrale Donald Pleasence l'anno prima del Dott. Sam Loomis, in un ruolo di poche battute tutto giocato sulla mimica, e quasi tutte ad una cornetta dalle cabine telefoniche.

Sarebbero troppo da citare innanzitutto le sequenze emozionanti di azione e non, in cui Siegel e Michael C. Butler pur citando e rielaborando momenti presenti ad esempio in "Ispettore Callaghan, il Caso Scorpio è tuo!", con particolare menzione al finale nel deserto del Texas al bar-rettilario con le teche di serpenti a sonagli, e una scarsa illuminazione soltanto dalle abat-jour sui tavoli, veramente naturale e da manuali della ddf, oltre che di montaggio(Douglas Stewart).

Sceneggiatura di Peter Hyams e Stirling Silliphant, produzione per la MgM dell'ex socio decennale di Kubrick, James B. Harris, che come al solito lascia una sua riconoscibile impronta creativa.

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