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La strada

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su La strada

di steno79
10 stelle

"La strada" è un classico del cinema mondiale, selezionato più volte nelle liste dei migliori film di tutti i tempi come quella della rivista "Sight and sound" nel 1992, in cui si classifico' quarto nel sondaggio promosso fra i registi. Un apologo sulla solitudine dell'essere umano e la precarietà dei rapporti fra gli individui, forse a tratti un pò troppo dimostrativo di una tesi che si avvicina al mistero della Fede (come nel dialogo in cui il Matto spiega a Gelsomina che tutto ha un ruolo nell'universo, anche un misero sassolino), ma con molte sequenze all'insegna di una toccante poesia e di una profonda commozione: fra le più belle, quella della visita in un convento della strana coppia formata da Gelsomina e Zampanò, e il drammatico finale in cui Zampanò si ritrova a piangere da solo su una spiaggia notturna dopo avere appreso la notizia della scomparsa di Gelsomina. I tre personaggi principali sono alquanto "tipizzati", soprattutto la Gelsomina della Masina che mantiene intatta per tutto il film la stessa espressione tenera ed impaurita: secondo il celebre critico americano Pauline Kael rappresentano la Mente (il Matto), il Corpo (Zampanò) e l'Anima (Gelsomina). Con tutto ciò, è impossibile non commuoversi quando si ascoltano le stupende note del maestro Nino Rota, soprattutto il toccante tema musicale suonato alla tromba da Gelsomina, divenuto una delle melodie più famose e amate della Storia del cinema. Un film che ho sottovalutato all'inizio, ma dopo svariate visioni mi sono reso conto che la sua grandezza sta proprio nella sua semplicità da favola moderna, nella pregnanza dei suoi significati allegorici e nella perfetta efficacia della realizzazione. Uno dei film preferiti dallo stesso Fellini, e il punto di svolta per il suo successo a livello internazionale con l'Oscar per il miglior film straniero vinto ad Hollywood, mentre alla mostra di Venezia ottenne soltanto un modesto Leone d'argento. Giulietta Masina è straordinaria in un'interpretazione che le procurò le lodi di sir Charles Chaplin in persona, e avrebbe fatto di meglio solo nelle Notti di Cabiria,  Anthony Quinn è perfetto nella rude fisicità e nell'animalita' zingaresca di Zampano', ben doppiato dal grande Arnoldo Foà, e Richard Basehart risulta indimenticabile nel ruolo di un folletto alla Benigni che tirerà fuori la vena tragica del maestro riminese, anche se questa è una delle poche prove davvero memorabili in una carriera piuttosto ordinaria. "Essential viewing" dicono gli americani, dunque capolavoro. 

voto 10/10

 

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